L’artista, romana di nascita, ma da sempre a Fregene dove ha aperto anni fa il suo Museo di scultura internazionale, rende così omaggio ad un luogo che evoca miti e metafore. La mostra, aperta fino a domenica 18 maggio, si compone di 32 opere, fra marmi e bronzi, di cui 10 monumentali, 4 delle quali dislocate sulla terrazza dell’Auditorium, collegate queste ultime, da un fil rouge fra l’ironia, la denuncia e la speranza, elementi tipici dell’arte di Alba Gonzales.

Il figurativo-simbolico di questa artista coniuga molti temi della contemporaneità: dal femminicidio alla procreazione assistita; dall’uso della seduttività femminile come strumento di potere all’abuso sull’ambiente; dal vincolo coniugale vissuto come messaggio di eternità alla preghiera verso la Madre Celeste. “Sono onorata di esporre in una cornice così prestigiosa – afferma l’artista – perché Ravello rappresenta un luogo magico, dove tutto è armonia, in un connubio straordinario di passato e presente. E le mie opere sono imperniate proprio sulla ricerca di un’armonia spirituale ed emotiva la cui conquista pacifichi interiormente: anche quando denunciano le patologie del destino umano, come la guerra, la violenza alle donne, il degrado ambientale prodotto dagli uomini, lo fanno con forme plastiche ed eleganti”. Il catalogo della Mostra, con foto di Luca Bracali, è edito da Arte’m.