E’ stata una scena da film quella vista martedì mattina sulla “Lente” del  lungomare di Fregene: una decina di auto con a bordo 40 uomini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Forestale si sono presentati in tutti i cantieri aperti. E non per una visita di cortesia: nemmeno il tempo di riprendersi dalla sorpresa che i sigilli erano scattati, una ottantina di operai sono mandati a casa e in un attimo tutto è finito sotto sequestro. Cinquanta le ville sequestrate, molte delle quali già realizzate, un paio addirittura abitate, per un valore di almeno 50 milioni di euro. E poi 19 persone, tra costruttori, progettisti e tecnici del Comune, indagate perchè ritenute responsabili “in concorso tra di loro di reati di realizzazione di opere edilizie e di lottizzazione abusiva in danno ad aree tutelate paesaggisticamente attraverso rilascio di autorizzazioni ritenute totalmente illegittime”. Uno shock per Fregene dove non esistono precedenti analoghi. I sequestri, eseguiti dal Corpo Forestale dello Stato, sono stati autorizzati dal Gip del Tribunale di Civitavecchia, Giovanni Giorgianni che, sulla base all’inchiesta svolta dal Pm Pantaleo Polifemo, ha concluso che le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate in quella zona di lungomare dal Comune di Fiumicino sarebbero illegittime perchè dovevano essere autorizzate dalla Regione Lazio e ricadevano su aree con macchia mediterranea protetta. Il sindaco Mario Canapini difende a spada tratta l’operato dei suoi tecnici <<i nostri uffici hanno seguito le procedure previste – ribadisce – dimostreremo al giudice, carte alla mano, che le concessioni edilizie rilasciate dall’amministrazione comunale sono perfettamente legittime e che l’esercizio della sub delega su Fregene è stato confermato dalla stessa Regione Lazio>>. Ma adesso sono in tanti a tremare nel centro balneare. Oltre ai proprietari delle abitazioni dei cantieri sotto sequestro, sui carboni ardenti sono finiti anche tutti quelli che hanno ricevuto la concessione edilizia dal Comune, sempre in regime di sub delega e in aree analoghe a quella della “Lente”. Molti dei quali, avendo costruito la propria casa ora si chiedono: <<e se la Procura considerasse anche queste illegittime?>>Il Corpo Forestale dello Stato nel blitz ha anticipato che ci saranno altri sequestri, uno è già stato fatto: un lotto recintato di 3000 mq sul lungomare tra via Bagnoli e via Giulianova dove era iniziato lo “sbancamento”.<<A rischio a questo punto appare l’intero piano urbanistico di Fregene – commenta Franco Travaglini, presidente della Pro Loco – a poche decine di metri dall’area del sequestro è previsto il “Lungomare Centro”, una operazione da 70 mila mc a carico dei Federici con pontile e piazza rialzata. Chi si prenderà ora la responsabilità di autorizzarlo?>>
(*Produzione riservata di testi e foto)