Passeggiare in riva al mare è piacevole e rilassante, ma può diventare anche un’occasione per scoprire cose interessanti da condividere con gli amici. In questo periodo, ad esempio, molti organismi marini sono in fase di riproduzione e sulla spiaggia è possibile trovare le loro uova, alcune dalla forma davvero insospettabile. Quelle del murice, un mollusco molto comune nei nostri mari, sono bianche e spugnose, d’aspetto simile al polistirolo. Sono formate da migliaia di piccole capsule, ognuna contenente decine di uova. Di solito le capsule presentano un minuscolo foro che rappresenta la via d’uscita delle larvette (in tal caso avvenuta prima dello spiaggiamento).

Cosa sono, invece, quei strani merletti dal bordo ondulato che qualche volta si trovano sulla battigia? Sono le ovature della natica, il mollusco responsabile del foro presente in tante conchiglie. La natica impasta le uova con la sabbia, utilizzando un liquido viscoso e le depone sul fondo. Guardando il “merletto” in controluce, è possibile intravederle.

La razza è un pesce che racchiude le sue preziose uova in astucci neri e rettangolari, provvisti di quattro cirri per l’ancoraggio sul fondo. Dopo 4-5 mesi la piccola razza ne uscirà rompendo uno dei lati corti.  A quel punto, il contenitore ormai vuoto può salire in superficie e spiaggiare.

Terminiamo la nostra passeggiata esplorativa con le uova di seppia che somigliano a chicchi d’uva e perciò sono chiamate “uva di mare”. Mamma seppia le attacca ad alghe o altri corpi sommersi, ma le mareggiate possono strapparle e gettarle sulla spiaggia. Ogni uovo è protetto da un involucro che la seppia colora di nero col suo inchiostro. La seppiolina, in circostanze più fortunate di questa, verrà alla luce in circa un mese. Anche se la probabilità d’un altro spiaggiamento o di essere coperte e soffocate dalla sabbia è molto alta, proviamo a rigettarle in mare, il più lontano possibile.

Se è vero che “si vede solo ciò che si conosce”, d’ora in poi queste straordinarie testimonianze di vita marina non passeranno più inosservate.

Luciano Bernardo (biologo marino)