È improvvisamente mancato, stanotte a Roma, a pochi giorni dal suo 90esimo compleanno l’attore Jacques Sernas, icona degli anni ’50 del cinema internazionale. Era conosciuto a Fregene, avendo vissuto al Villaggio dei Pescatori. Tanto che nel libro “Fregene racconta…” ha scritto un capitolo dal titolo “Come è nato il Villaggio dei Pescatori”. “Eravamo nell’estate del 1948 – aveva scritto – stavo girando un film a Roma, e nel giorno di riposo andavo a fare un bagno al mare. Ostia, che mi avevano descritto come la spiaggia di Roma non mi era piaciuta, e così dopo essermi documentato meglio mi sono indirizzato a Fregene”. E poi ancora: “Io costruii, tra l’Arrone e il mare, una casa fatta con dei blocchetti di tufo intonacati di bianco. Sotto c’era un soggiorno, i servizi e un garage dove tenevo una canoa con la quale, oltre che andare a mare, risalivo il fiume fino ad arrivare all’Aurelia. Sopra, sul terrazzo dove si arrivava con una scala esterna, c’era la mia stanza che come il soggiorno aveva una grande vetrata sul mare”.

La notizia della sua morte è stata resa nota dalla moglie, Marina Sernas.

Nato in Lituania il 30 luglio 1925 Jurgis Šernas, questo il suo vero nome, quando aveva un anno rimase orfano del padre, uno dei firmatari nel 1918 dell’atto d’indipendenza della Lituania, si trasferì in Francia con la madre. Partecipò alla resistenza antinazista, venne internato giovanissimo nel campo di concentramento di Buchenwald in Germania. La sua carriera di attore iniziò subito dopo la guerra; girò più di 40 film e alcuni sceneggiati televisivi con i più grandi registi degli anni ’50 e ’60 e fu chiamato anche ad Hollywood dove lavorò molto. La stampa dell’epoca lo definiva “l’uomo più bello del mondo”.

Sernas debuttò nel film “Miroir” di Claude Lamy del 1947, affiancando Jean Gabin. Il suo primo ruolo da protagonista risale a qualche mese più tardi quando, sempre nel 1947, interpretò “Gioventù perduta” di Pietro Germi, ottenendo il Nastro d’Argento.

Negli anni Cinquanta si impose come uno dei maggiori interpreti di film in costume e d’avventura: tra i suoi principali spiccano “Elena di Troia”, “Pia de’ Tolomei”, “Vite perdute”, “Salambò”, “American secret service: cronache di ieri e di oggi”, “Per pochi dollari ancora”, “Gli angeli del quartiere”, “Terra straniera”, “Romolo e Remo”, “Maciste contro il vampiro”, “Il figlio di Spartacus”, “Cuori sul mare”, “La pelle”, “L’avaro”, “Un amore a Roma” e “La prima notte”.

Alla carriera cinematografica Sernas ha affiancato quella televisiva: negli anni ’80 ha condotto su Raitre il programma “Una lingua per tutti: il francese”, mentre nel 1996 ha recitato in una puntata del “Maresciallo Rocca” con Gigi Proietti, dal titolo “Violenza privata”. È stato, inoltre il cardinale Feltin nella miniserie per il piccolo schermo “Papa Giovanni”, e monsignor Marcinkus nella miniserie “Papa Luciani – Il sorriso di Dio”.