Tutto era nato il 20 novembre scorso. Per l’anniversario della morte di Ennio Flaiano, scomparso il 20 novembre del 1972 per un infarto, a Roma nel ciclo di incontri “Risate a regola d’arte”, a cura di Pierluigi Battista, c’è stata la “Serata Flaiano” al Piccolo Eliseo. Ospite d’onore Enrico Vanzina, con cui si è parlato di quella fucina di intelligenza, di aforismi, di battute, di ironia formata da un gruppo di intellettuali straordinari come – oltre a Flaiano – Marcello Marchesi, Ercole Patti e Achille Campanile, creatori di una miriade di felici intuizioni.

Anche noi della redazione eravamo andati a rendergli omaggio, in particolare al cimitero di Maccarese dove, per disposizione dello stesso Flaiano, lui, la figlia e la moglie, riposano in una tomba. Una tomba sempre molto trascurata, nonostante qualche fiore lasciato di tanto in tanto da passaggi occasionali. Gli stessi che anche noi avevamo lasciato il 20 novembre raccontando poi la tristezza di quella situazione.

Sembra addirittura che qualche anno fa il Comune di Pescara, anche per le condizioni in cui si trovava la tomba, si era reso disponibile a trasferire le spoglie nella città abruzzese. Flaiano però, è lì che ha voluto essere seppellito e non certo per caso visto che era molto legato a Fregene, come alla campagna di Maccarese, nei Diari Notturni ci sono molti passaggi dedicati a questo territorio.

La storia ha colpito un residente de Villaggio (non vuole essere nominato), ci ha chiamato e ha voluto dare il suo contributo. Così è andato al cimitero e per tutta la giornata ha pulito e messo in ordine la tomba, restituendole quel decoro che dovrebbe sempre avere. Dopo una prima sistemazione ora ha ripulito anche la lapide e ora i nomi di Ennio, della moglie Rosa e della figlia Luisa (Lelè), finalmente si vedono bene e i fiori sono triplicati.

Grazie allora a questo amico che ha deciso di adottare quella tomba illustre e che ricorda molto bene quell’uomo di poche parole che passava giornate intere accanto ai pescatori del Villaggio…