Un incredibile pasticcio dovuto, pare, al sovraccarico nel peso sull’aereo che avrebbe spinto qualcuno all’Aeroporto di Madrid a “svuotare la stiva”, spaventosamente amplificato dall’inefficienza dello scalo romano. Come è possibile che un quarto dei bagagli non vengano spediti senza che all’Aeroporto di Fiumicino si preparino all’emergenza? Come è possibile che i passeggeri debbano mettersi in attesa ai nastri per ritirare per ritirare delle valigie che si sa già non essere mai partite e debbano capire da soli che non uno ma decine di bagagli mancano? Come è possibile che, al banco delle denunce di Aviapartner, a fronte di un’emergenza annunciata, sia lasciata per oltre un’ora un’assistente da sola, costringendo chi aveva sulle spalle già dodici ore di viaggio alla beffa di un’ennesima attesa (che, per chi aveva avuto più pazienza ai nastri è durata altre due ore abbondanti) e che la precedenza a famiglie con bambini piccoli o anziani così come il rispetto della fila sia lasciata all’autorganizzazione dei malcapitati? Come è possibile che questo reclamo (senza il quale non sarebbe comunque possibile uscire dall’aeroporto, perché si tratterebbe di… abbandono di bagaglio!) debba avvenire in piedi, facendo una fila degna di un ufficio postale d’altri tempi? E non stiamo parlando di viaggi a tariffe politiche (per i quali un trattamento del genere sarebbe ugualmente inaccettabile), ma di viaggi pagati, per chi veniva da più lontano, migliaia di euro! Ai passeggeri un’alternativa: attendere altre 4 ore il volo successivo col quale “probabilmente” sarebbero arrivati i bagagli o affidarsi alle riconsegne del sistema aeroportuale, ma a tempi incerti. Tra i circa 60 passeggeri coinvolti c’era chi doveva prendere il treno, chi aveva già noleggiato un’auto con conducente, chi aveva i parenti ad aspettare con la macchina ai parcheggi a pagamento… chi li rimborserà del danno economico subito?  E chi doveva proseguire con altri voli, quando saprà della mancanza di bagagli e quando li riavrà? Un’ultima considerazione: si parla tanto della necessità di ampliare l’aeroporto… queste continue inefficienze dimostrano che i problemi non sono infrastrutturali, ma organizzativi; sarebbe molto più opportuno rendere prima efficiente il servizio nell’attuale scalo: solo allora si potrà capire veramente se ci sia anche veramente bisogno di interventi di questo tipo o se addirittura il caos non rischierebbe di aumentare…  (Andrea Ricci, comitato pendolari litorale nord)