a essere parte integrante di quei processi di sviluppo che interesseranno il nostro territorio da qui al futuro; come d’altronde abbiamo sempre fatto e continueremo a fare, fino a quando i cittadini di Fiumicino ci daranno l’onere e l’onore di governare questa città. È indubbio che l’iter che porterà AdR a dare il via libera all’ampliamento dell’aeroporto, non potrà avvenire senza un percorso condiviso che ponga su uno stesso piano – e seduti attorno a un unico tavolo tecnico – tutti gli enti interessati: dalla società di gestione del Leonardo Da Vinci, ad Enac ed Enav, fino alle istituzioni competenti (ministero, Regione, Provincia) e la città di Fiumicino sulla quale si estende e estenderà in misura ancora maggiore questa infrastruttura. Su questo argomento abbiamo già ricevuto ampie garanzie dall’assessore regionale alle attività produttive, Pietro Di Paolo, nostro riferimento locale. Segnale questo che ha una profonda valenza politica e ci lascia sereni sul pieno coinvolgimento della amministrazione comunale di Fiumicino nel piano di sviluppo dell’aeroporto.
È innegabile però, se si vuole affrontare il discorso dell’ampliamento in maniera obiettiva, che lo sviluppo del Leonardo Da Vinci, soprattutto in un periodo di forte recessione economica come questo, possa trasformarsi in un volano irrinunciabile per l’economia di un Comune che proprio grazie alla presenza del Leonardo Da Vinci ha sofferto meno di altri l’emorragia occupazionale, tamponata da un indotto aeroportuale che seppur in difficoltà continua a svolgere un ruolo di primissimo piano. Sì dunque all’ampliamento dell’attuale sedime, no a processi di sviluppo preconfezionati o calati dall’alto, senza quelle ampie garanzie su impatti ambientali, acustici e occupazionali, che renderebbero lo sviluppo dell’aeroporto privo di senso. E, aggiungo, senza l’assicurazione che le logiche che governeranno la società di gestione del Leonardo Da Vinci siano lontane da criteri di puro business, che invece dovranno mutare, abbracciando metodologie di welfare e di ammortizzazione sociale, sfruttando l’aeroporto per creare occupazione e benessere per l’azienda, per il Paese e per la nostra città.
Il progetto. Sono curioso di conoscerlo nei suoi dettagli, non lo nascondo. E non appena questo sarà messo a punto non esiterò nella mia veste di presidente del consiglio comunale, supportato dalle ampie rassicurazioni avute dall’assessore regionale alle attività produttive Di Paolo, a invitare i vertici di AdR per esporlo il piano in consiglio comunale. A oggi però lanciare allarmismi sarebbe privo di senso, perché fin quando il piano di sviluppo di AdR non verrà presentato nei dettagli all’aula, le nostre possono essere solo facili intuizioni, perfettamente strumentalizzabili. Per questo ritengo stravagante la mozione presentata dal senatore Esterino Montino, anche alla luce dei suoi trascorsi alle redini di una Regione Lazio in piena vacatio legis, con un Marrazzo dimissionario. In quel breve lasso di tempo il senatore Montino con lo spauracchio dello sviluppo firmò decine e decine di convenzioni urbanistiche. Forse ora che è all’opposizione ha deciso di invertire la rotta. Forse Montino è come quegli artisti che suonano le proprie melodie a seconda di dove si trovino? (Mauro Gonnelli, presidente del Consiglio Comunale di Fiumicino)