“A mio parere Enac avrebbe dovuto vigilare con maggiore efficacia rispetto al primo contratto di programma del 2000 che prevedeva interventi tesi al miglioramento del sistema aeroportuale di Fiumicino, alla sua razionalizzazione e allo sviluppo attraverso investimenti ben definiti e purtroppo non realizzati nel corso del decennio precedente. Purtroppo si è preferito da parte dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile impegnarsi su un nuovo contratto di programma che prevede il prolungamento della concessione legandolo a un aumento di circa il 60 per cento delle tasse aeroportuali e a un progetto intollerabile sotto l’aspetto ambientale e territoriale.
La cosa peggiore che si continua a omettere da parte di molti enti pubblici è che siamo di fronte a un’operazione speculativa che si configura come un vero proprio conflitto di interessi tra il gestore aeroportuale e il maggiore proprietario dell’area da espropriare senza che sia assolutamente necessario per arrivare al raddoppio dei
passeggeri rispetto agli attuali 37 milioni che transitano per Fiumicino. Se poi Enac crede che il Sindaco di Fiumicino sia contrario all’adeguamento infrastrutturale di Fiumicino o non sappia che ci sia estremo bisogno di elevare gli standard qualitativi del nostro hub internazionale sbaglia di grosso. Ma sbaglia di grosso anche chi pensa
che il sottoscritto possa cambiare opinioni sulla base di campagne mediatiche come quelle che sono state utilizzate per costringere l’ex presidente Monti a firmare l’accordo di programma. Lo ripeto: il confronto deve essere nel merito, tecnico, con
un’ottica di miglioramento dell’infrastruttura aeroportuale all’interno dell’attuale sedime e con una visione di difesa e valorizzazione ambientale del territorio”.