Da ieri infatti l’ampliamento della parte di Fiumicino Sud può iniziare. I ministri competenti, quello dell’ambiente Andrea Orlando e dei Beni culturali Massimo Bray hanno infatti firmato il decreto di compatibilità ambientale, che era l’ultimo anello di un lungo iter amministrativo avviato dalla società Adr per rendere operativi investimenti pari a 2,5 miliardi di euro da spendere fino al 2021 per completare l’area meridionale dello scalo che, in prospettiva, vuole arrivare nel 2044 a portare i transiti da 40 a 100 milioni.
La firma del decreto che sblocca il progetto di investimento mancava da tempo. Per denunciare la situazione di stallo, che non dava certezze agli azionisti, un mese fa il presidente di Adr Fabrizio Palenzona ha inviato una lettera al presidente del consiglio Letta, ai ministri Orlando e Bray, e a quello delle Infrastrutture Maurizio Lupi.
Nella missiva Palenzona aveva messo in evidenza che, dopo lo scoglio dell’aumento delle tariffe dell’aeroporto bloccate per lungo tempo, ma necessarie per finanziare gli investimenti programmati, il nuovo ostacolo era proprio la lentezza con la quale gli uffici ministeriali stavano analizzando la richiesta dell’atto amministrativo.
Al pressing di Palenzona nei giorni scorsi si è fatto sentire anche il presidente e a.d. di Sintonia (la holding finanziaria che controlla Adr), Gianni Mion, che in un’intervista al Corriere della Sera era andato in pressing sul premier Letta dichiarando che «gli investitori quando capiscono come funzionano le cose da noi prendono la porta e se ne vanno».
Ora, vinta la burocrazia, parte la sfida costruttiva. L’ampliamento di Fiumicino Sud prevede la realizzazione di 3 terminal e aree di imbarco per complessivi 180 mila metri quadrati, l’incremento del numero di piazzole da 122 a 166 e 39 nuovi pontili.
Gli oltre 2 miliardi di investimenti messi in programma da oggi e fino al 2012 per Fiumicino sud dovrebbero generare anche posti di lavoro che sono stimati in circa 15 mila posti diretti sui cantieri e altri 25 mila di indotto. L’intero schema di sviluppo di Adr prevede complessivamente 12 miliardi di euro di investimenti fino al 2044 per portare la capacità dello scalo a un traffico di 100 milioni di passeggeri.

Per un ulteriore ampliamento dello scalo, che riguarderà invece Fiumicino Nord, la parte che confina con la tenuta di Maccarese e che potrebbe essere intaccata dalle cubature previste, i ministeri dell’ambiente e dei beni culturali hanno raccomandanto a chi farà eventuale richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) di promuovere l’istituzione di un tavolo tecnico (con Anas, Rfi, Atac ed Enac) per redigere una relazione preventiva con una stima degli impatti ambientali di tutte le infrastrutture previste sull’area. Insomma se a Sud non ci sono più problemi, per il Nord, Adr avrà vita meno facile. (Il Tempo Filippo Calieri)