Dopo l’attacco terroristico di ieri nella sede del giornale parigino Charlie Hebdo anche in Italia c’è stato un innalzamento delle misure di sicurezza verso obiettivi considerati “sensibili” come ambasciate, redazioni giornalistiche, sedi ebraiche e scuole straniere.
E un rafforzamento dei controlli è stato attuato anche all’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, anche se il livello di attenzione è massimo da diverso tempo. Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza si occupano infatti 24 ore su 24 dei controlli con pattuglie, anche in borghese, sia all’interno che all’esterno dell’aeroporto. Una sorta di “roccaforte” è considerato il Terminal 5, l’aerostazione dedicata ai cosiddetti voli a rischio, quelli, cioè, operati dalle compagnie aeree americane e dalla israeliana El Al. Qui, in servizio, c’è un’apposita “squadra laser” formata da tiratori scelti della Polaria dotati di armi a puntamento laser. Con loro operano anche unità cinofile della Polizia addestrate al rilevamento di esplosivi. Per chi arriva, già sul piazzale esterno antistante l’ingresso del Terminal, agenti della Polaria presidiano le porte d’accesso all’aerostazione. A supporto, oltre che al T5, c’è inoltre un sistema di videosorveglianza collegato alla sala operativa della Polaria.