Villette abusive sulla spiaggia di Fregene. La distruzione di un paesaggio. Inchiesta
Abitazioni abusive, villette, palazzine di diversi piani tutte costruite senza nessun criterio. Sorte come funghi su una delle più belle spiagge romane, quella di Fregene, la perla del Tirreno. Decine di chilometri di bagnasciuga ricoperti di mattoni, calcinacci e cemento. E anche dove le strutture si presentano più composte, finiscono sempre per dare un enorme contributo alla distruzione di uno dei paesaggi più belli d’Italia.  Tutto sotto gli sguardi inermi di cittadini, assessore e sindaci. E soprattutto senza nessuna protesta.Una situazione che da anni si abbatte su Fregene, famosa cittadina alle porte di Roma che ospita tra le tante ville anche le case di personaggi famosi e vip e, di conseguenza, sulle sue spiagge. Palazzi sorti dal nulla in aree protette sul quale difficilmente si sarebbe potuto costruire e che invece hanno visto prolificare abitazioni e villette di ogni genere e sorta. E anche, qualora fosse provato che tutte hanno rispettato le procedure, i piani e le norme, sarebbe in ogni caso la distruzione di uno straordinario patrimonio naturale. Anche se nel pieno rispetto delle leggi.
I SEQUESTRI – Senza contare che lo scorso novembre gli agenti della Polizia ambientale e forestale, su provvedimento del tribunale di Civitavecchia, hanno posto i sigilli su quaranta abitazioni costruite tra il lungomare di viale Viareggio per “lottizzazione abusiva in aree a tutela paesaggistica”. E, se balletto dei ricorsi è solo iniziato adesso, tra accertamenti di responsabilità e verifiche di deleghe e la procura sta svolgendo i suoi accertamenti, nulla è ancora stato fato concretamente per risolvere il problema. E in ogni caso restano comunque pochi i provvedimenti presi rispetto alla vastità delle distruzioni in atto, perché l’intera località sembra colta, da tempo, da un’inarrestabile attività costruttiva. Addio spiagge, sole e mare quindi. Avanti con il cemento.
NESSUNO PROTESTA – Ma l’aspetto che più preoccupa di questa vicenda è l’assenza di proteste, insomma la “normalizzazione” di un disastro annunciato.
Perché quello che spaventa è l’assalto alle coste e all’abusivismo edilizio. Pratica purtroppo sempre più spesso utilizzata nel territorio italiano. Anni di condoni e di incertezza del diritto hanno costruito questa falsa verità che porta a costruire ovunque in modo spregiudicato. C’è voluto un esposto di Italia Nostra e quasi due anni d’indagini del pubblico ministero Pantaleo Polifemo per fermare, per ora, lo scempio.
VITTORIO SGARBI- Ma qual è il vero problema dell’Italia? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, in provincia di Trapani. Lui di battaglie contro l’abusivismo ne ha fatte parecchie. "Perchè l‘abusivismo in Italia è come l’aids. Ma l’aids non è la peggiore delle malattie. La peggiore delle malattie è il legalismo. Molto di quello che è stato costruito nel nostro paese per esempio, da Agrigento fino a Roma, negli ultimi 50 anni è stato autorizzato. E quindi, mentre l’abusivismo si muove nel tentativo di non farsi scoprire la rapacis è un crimine di Stato a cui hanno convenuto sovrintendenti e sindaci, in questo caso di Roma, che hanno fatto un delitto legalizzato". AGRIGENTO E ROMA IN PRIMIS- "E di casi in Italia ce ne sono moltissimi. Come si vede nella Valle dei Templi ad Agrigento. Tutto legalizzato. L’abusivismo è una piaga legata al tentativo di sfuggire alla legge. Ma quando la legge interviene si consente, si concede e si autorizzano cose più turpe e più violente. Proprio quelle cose a cui Alemanno aveva detto di voler porre rimedio. Basti pensare all’ascensore del Vittoriano o a piazza San Cosimato. Opere autorizzate dallo Stato, dai comuni o semplicemente volute dai sindaci. Si pensi solo che nella valle dei templi l’edificio più brutto è quello della soprintendenza.
IL TRADIMENTO A FELLINI- Ma a Fregene non è stato solo distrutta la spiaggia. Il 10 gennaio del 2006 proprio su quel lungomare è stata distrutta una delle ville più famose del cinema italiano: quella del regista Federico Fellini. Al suo posto sono sorti degli appartamenti di lusso. "Come nel caso della villa di Fellini " continua Sgarbi "Se nella costruzione ci sia anche una totale mancanza di rispetto per valori della memoria è un altro crimine, già da me denunciato, sempre autorizzato e legittimato dal sindaco. Come nella distruzione di una villa Liberty 1920 a Morazzone, vicino a Varese (dove c’è la Lega n.d.r). Basti pensare che la stessa cosa era stata fatta negli anni ’80 da Ciancimino e dalla Mafia e venne fatto in una notte. Ora mi chiedo se qualcuno possa pensare di bruciare o distruggere un dipinto di De Chirico o di Morandi del 1920. Se questo è consentito vuol dire che non ci sono vincoli. La storia non conta, contano i vincoli fatti da ignoranti e incapaci che per stupidità distruggono ciò che è stato portato dal tempo per fare degli orrori senza nomi.

 

 160 Battute/ Qualcuno dica a Vittorione Sgarbi, visto che è sempre più spesso a Roma di fare un salto anche a Fregene, sullo storico lungomare della Perla del Tirreno sono stati costruiti chilometri di villette a schiera e villini vari e avariati che manco a tor bella, roba da incatenarsi dallo schifo, un pugno in un occhio a 10 metri dalla riva del mare. E la politica, ovviamente, non dice niente e lascia fare. Come non disse niente quando per motivi speculativi, sempre a Fregene, demolirono la storica dimora di Federico Fellini…

 

(Affaritaliani.it, di Floriana Rullo)