A riportare l’ipotesi con grande evidenza è stato ieri il Corriere della Sera secondo il quale, pur senza parlare di esuberi, il tema sarebbe stato trattato in una convention con 400 dipendenti tenuta ad inizio settembre, della quale sarebbe stato anche riportato un resoconto, poi cancellato («era un refuso» dicono in Alitalia, secondo il quotidiano), sul sito intranet della società. Del ridimensionamento – secondo l’articolo – c’è traccia anche in alcune slide della convention che illustrava azioni finalizzate ad un risparmio finale di 108 milioni nel secondo semestre dell’anno, sotto la voce «vendita servizi manutenzione e materiali». Su questo l’azienda, è scritto, ammette che «alcune esternalizzazioni verranno effettuate negli scali periferici».
Alitalia fa sapere che non conferma i contenuti dell’articolo». Così la compagnia aerea italiana risponde alle indiscrezioni, senza tuttavia smentire esplicitamente i tagli. «Se le notizia sugli esuberi venissero confermate andrebbe aperto immediatamente un confronto», ha affermato il segretario nazionale Filt-Cgil Mauro Rossi che esprime «preoccupazione». Rossi ha spiegato come «noi non siamo stati avvisati o informati in alcun modo» sul possibile piano da parte di Alitalia e «aspettiamo quindi una qualche comunicazione». Il segretario nazionale ha comunque rilevato come «da alcune settimane i vertici della compagnia ci descrivono un’azienda florida con dati edulcorati anche se noi sappiamo che non è così». «Mi auguro si tratti di una notizia priva di fondamento», afferma in una nota il presidente della Regione Lazio Renata Polverini. «I lavoratori di Alitalia – spiega Polverini – rappresentano un bacino occupazionale importante per la nostra regione che va salvaguardato. Proprio di recente la Regione Lazio ha concluso un accordo a esuberi zero
per la tutela dei lavoratori di Alitalia Manteinance System assicurando fondi destinati al settore aerospaziale e, per la prima volta, misure di welfare a favore dei figli dei lavoratori». «L’operazione di acquisizione da parte di Cai, una vertenza lunga e difficile che mi ha vista personalmente impegnata due anni fa, ci ha consentito – aggiunge – di mantenere il brand Alitalia nel nostro Paese, di contenere gli esuberi e anche di porre le basi per un rilancio della compagnia. È questa la strada che ci aspettiamo venga seguita. Ai lavoratori – conclude Polverini – non si possono chiedere altrisacrifici».
«Se fosse confermata la notizia del piano di esuberi cui starebbe lavorando Alitalia, sarebbero fondate le nostre preoccupazioni su una privatizzazione gestita malissimo dal Governo che, senza garantire benefici al trasporto aereo italiano, ha semplicemente scaricato 3 miliardi di euro di debiti sulle spalle dei contribuenti abbandonando i lavoratori al loro destino», ha affermato il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta. «L’operazione elettorale di Berlusconi, di salvataggio di Alitalia-Toto, è costata la bellezza di 3,5 miliardi di euro. E il conto è ancora aperto», ha aggiunto il responsabile Infrastrutture del Pd, Matteo Mauri, secondo cui del piano Fenice «rimangono solo le ceneri. Tutte le peggiori previsioni si stanno purtroppo realizzando. La facciata di ottimismo lascia il posto alla realtà, fatta di conti in rosso e di tagli al personale». (Il Messaggero.it)