BERLUSCONI, CONF.STAMPA SOLO A CONCLUSIONE VICENDA – ”Ho sentito al telefono palazzo Chigi e devo precisare che stasera non ci sara’ nessuna conferenza stampa. Ho solo detto che parlero’ quando la vicenda sara’ conclusa. A quel punto faremo una conferenza stampa”Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine di una breve visita in un negozietto di bigiotteria a due passi da via del Plebiscito. PRESIDIO PILOTI AD ASSEMBLEA CAI, ‘MEGLIO FALLITI’  – "Meglio falliti che in mano ai banditi". È questo lo slogan scandito da un presidio di piloti e assistenti di volo di Alitalia e di Air One che si è radunato davanti al palazzo in centro a Milano in cui è convocata l’assemblea della Cai, Compagnia aerea italiana, chiamata a decidere dell’offerta su Alitalia. Il presidio composto ora da una trentina di persone, con cartelli che scandiscono cori all’indirizzo dei soci Cai, scandendo le frasi con fischietti. MATTEOLI, NESSUNA ALTERNATIVA – "Non ci sono alternative, se non firmiamo oggi siamo di fronte al fallimento". Lo ha detto il ministro dei Trasporti Altero Matteoli a proposito di Alitalia. "Non so se subito dopo il commissario Fantozzi andrà con i libri in tribunale o continuerà a cercare per qualche giorno" qualche altro acquirente, ha aggiunto Matteoli, secondo il quale nella lettera inviata dai sindacati a Cai, "non mi pare che ci siano novità da parte sindacati, anzi mi pare ci siano passi indietro". INTESA VICINA, BREVE NEGOZIATO -"L’intesa può essere raggiunta attraverso un negoziato, seppur in tempi brevissimi". Così Filt-Cgil, Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e Sdl scrivono nella lettera inviata al presidente di Cai, Roberto Colaninno, al commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, al ministro dell’Economia Giulio Tremonti e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nella lettera, le sei sigle confermano "l’interesse e la disponibilità all’identificazione di un accordo sulle condizioni contrattuali di piloti, assistenti di volo e personale di terra".
Le sei sigle sindacali che si devono ancora pronunciare sul piano di salvataggio per Alitalia hanno chiesto un incontro urgente sia al commissario straordinario Augusto Fantozzi sia al Governo. A Fantozzi hanno chiesto la possibilità di discutere di "un piano di misure straordinarie per garantire l’operatività dei voli anche grazie al contributo temporaneo e straordinario dei lavoratori". Le richieste di incontro sono firmate dal Filt-Cgil, dalle organizzazioni dei piloti Anpac e Up, e dagli assistenti di voli di Anpav e Avia ed il sindacato autonomo Sdl.
Dopo la controproposta inviata da 6 sigle sindacali "non siamo più noi a dover dare una risposta, è la Cai a dover dire si o no". Lo sottolinea il leader dei piloti dell’Anpac, Fabio Berti. Se invece la Cai andrà avanti senza considerare la posizione delle 6 sigle, e ritirerà l’offerta per gli asset di Alitalia – ha detto Berti – "ne prenderemo atto e passeremo ad affrontare lo scenario successivo. Ci sarà solo il commissario ed una grave crisi di liquidità da gestire". I dipendenti daranno il loro contributo "con tutti i sacrifici che possono fare, anche con la disponibilità a toccare gli stipendi".
La proposta sul nuovo contratto di lavoro arrivata ieri dalla Cai, spiega Berti, è stata giudicata dalle 6 sigle non condivisibile perché troppo sommaria. "Capisco la fretta, capisco tutto – dice Berti – ma non si può sintetizzare tutto un contratto in una paginetta. Consideriamo il delicato ruolo dei piloti, dove sono tutti gli aspetti caratteristici del nostro contratto che riguardano le garanzie per la sicurezza delle operazioni?". I piloti, e comunque tutte le 6 sigle che non hanno aderito al progetto, "vogliono una proposta contrattuale più ampia", ed hanno inviato come controproposta una loro ipotesi di contratto. "È il quarto passo avanti che facciamo, la quarta proposta, ma ragionare sotto continui ultimatum è una cosa che non ci aiuta". Nella controproposta "c’é tutto il contratto e ci sono le ipotesi di ritocco ad alcune strutture del piano industriale che dipendono dall’impostazione contrattuale proposta". Nel caso in cui la Cai ritiri l’ offerta, "i piloti voleranno il doppio, ci sarà la disponibilità totale dei piloti che non fermeranno gli aerei". Lo ha detto il presidente dell’Unione piloti Massimo Notaro intervistato da Sky Tg24.
MATTEOLI, COSTO SALVATAGGIO È CIFRA CONSISTENTE – "Difficile quantificare ma è una cifra che al governo costa, una cifra consistente". Così il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha risposto a una domanda su quanto costa al governo e ai cittadini il salvataggio di Alitalia. Riferendosi al decreto del governo ora all’ attenzione del Parlamento, "costa anziché il prezzo di una cassa integrazione normale, una cig che dura sette anni, poi c’é il costo pensionistico. Difficile quantificare – ha ribadito Matteoli intervistato da Sky Tg24 – fino a che non è finita la trattativa, quanti sono gli esuberi". Il ministro ha aggiunto che i fornitori posso essere pagati con il ricavato della vendita degli aerei che sono stati a terra.
FANTOZZI AVVIA ITER PRIMA CASSA INTEGRAZIONE. Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ha comunicato ai sindacati l’avvio formale della procedura di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti direttamente o indirettamente collegati all’utilizzo dei 34 aerei gia’ messi a terra. Riguarda 831 piloti per 12 giorni al mese, 1.383 assistenti di volo per 10 giorni al mese e 2.072 dipendenti di terra per 6 giorni al mese. BERLUSCONI, AVANTI ANCHE SENZA SI’ CGIL. "Io penso che si possa andare avanti anche senza". Così il premier Silvio Berlusconi risponde a chi gli chiede se la trattativa possa proseguire anche senza l’assenso della Cgil. SACCONI: VIA OBBLIGATA, NON CI SONO PIANI B. Per conoscere l’esito della vicenda Alitalia bisogna solo ”aspettare e vedere” e, nel caso Cgil e piloti dovessero dire no all’ultima proposta di Cai ”non ci sono piani alternativi”. Lo ha detto il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, in occasione di una conferenza stampa al ministero. ”Aspettiamo e vediamo la via e’ obbligata” ha detto ancora il ministro aggiungendo che l’obiettivo e di organizzare intorno all’offerta di Cai ”il massimo consenso”. E se la Cgil dicesse no? ”i se non hanno senso, aspettiamo il risultato”. Il futuro di Alitalia e’ ”appeso ad un filo” aveva detto il ministro in precedenza. ”È difficile sapere che cosa accadra”’, ha aggiunto ricordando che Cgil e piloti hanno annunciato una loro controproposta. ”Non ci sono piu’ margini di trattativa – fa notare il ministro – e sembra proprio la posizione finale di chi non vuole condividere quel piano. Ora la Cai dovra’ decidere se procedere o meno. La proposta di Cai non ha alternative”. Riferendosi all’appello di alcuni economisti pubblicato dal ‘Corriere della Sera’, Sacconi ha detto: ”Le alternative non possono essere teoriche, non e’ facile mettere insieme una robusta cordata di questo tipo che in ogni caso si troverebbe di fronte gli stessi problemi”. E dunque il rischio di fallimento ”c’e’ tutto”. Sacconi ha detto che anche per quanto riguarda una eventuale interruzione del servizio, che si avrebbe con la fine della liquidita’ della compagnia, ”non e’ possibile ipotizzare un intervento pubblico. Sappiamo che sarebbe un esito traumatico che abbiamo piu’ volte paventato e abbiamo confidato nel senso di responsabilita’ ma per alcuni sembrano prevalere logiche o politiche o corporative”. (Ansa).