una ulteriore conferma del ritardo in merito all’avvio della raccolta differenziata anche da parte della Compagnia di bandiera. Ci è stato riferito infatti da autorevolissimo esponente sindacale di Alitalia che i voli di linea della compagnia italiana non sono attrezzati per fare la raccolta differenziata a bordo del velivolo, non essendo stata ancora data nessuna disposizione in merito al personale di bordo. Con il risultato che, visto che in tutti gli altri aeroporti internazionali è ormai da tempo pratica comune, i nostri equipaggi non possono scaricare all’estero i rifiuti prodotti a bordo, che vengono quindi riportati indietro. Rifiuti che è bene ricordare sono costituiti oltre che dai residui di umido anche “dall’imballaggio” del catering costituito da posate e bicchieri di plastica, al confezionamento del cibo con bustine di plastica varie, alla carta di vario tipo dalle salviette ai giornali, all’alluminio delle lattine. Partendo dalla considerazione che risulterebbe scontato che Alitalia si ritenesse in dovere di mettersi al passo con le altre compagnie aeree internazionali, quello che oltremodo risulta ingiustificabile ed ignoto ai più è che questi sacchetti indifferenziati vengono bruciati in un vecchissimo inceneritore posto all’interno del sedime aeroportuale. Questo inceneritore risulterebbe essere in funzione da venti anni, quindi un vecchio impianto “a tamburo rotante” obsoleto come tecnologia e molto probabilmente non soggetto a controlli delle emissioni in atmosfera che, incenerendo plastiche e partite di droga sequestrate, quasi sicuramente produce diossine e particolato tossico PM10 e PM 2,5. Ci domandiamo se l’Amministrazione Comunale ha mai chiesto notizie in proposito ad A.D.R. rispetto al sistema di filtraggio e di analisi dei fumi e quindi della composizione delle emissioni prodotte e respirate dagli ignari cittadini di Fiumicino. (Massimo Piras, Ass.ne Uniti per il decentramento).