Il Nord "compatto" tifa Lufthansa, mentre la Capitale si schiera apertamente con Air France. Il nodo è sempre lo stesso: la sorte dell’aeroporto di Malpensa che – secondo l’agguerrito schieramento nordista che va da Formigoni alla Moratti fino a Penati e Di Pietro – da una eventuale intesa con i francesi (data ormai per scontata negli ambienti vicini al dossier) uscirebbe fortemente ridimensionato a favore dello scalo romano di Fiumicino, «con drammatiche ricadute sull’occupazione e sull’economia dell’intera area». Sulla questione Malpensa il fronte del Nord non intende affatto mollare e attende fiducioso l’incontro tra il presidente della nuova Alitalia Roberto Colaninno e il numero uno di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber. Ma il vertice, previsto per il pomeriggio, è slittato. «Per ora niente viaggio a Milano e nessuna conference call con Colaninno», fanno sapere i tedeschi. Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, in un intervista a La Stampa, è tuttavia sicuro che «i giochi non sono ancora fatti. So che Lufthansa – annuncia sollecitando anche un intervento diretto di Silvio Berlusconi – si presenterà con una proposta molto interessante dal punto di vista economico». Anche il sindaco Moratti invita Cai a scegliere Lufthansa mentre il presidente della provincia di Milano, il democratico Filippo Penati si fa promotore di un’alleanza trasversale a difesa di Malpensa. Si schiera con il fronte del Nord anche il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, secondo il quale «i lombardi sono stati cornuti e mazziati da Berlusconi». E proprio sull’Affaire Malpensa la Lega ha convocato oggi pomeriggio a Milano un vertice straordinario su Malpensa presieduto da Umberto Bossi e al quale parteciperanno anche il presidente di Sea-Aeroporti, Giuseppe Bonomi, e il sindaco Moratti. Ma se il fronte del Nord promette battaglia, le «truppe» capitoline non stanno certo con le mani in mano con un asse tra il sindaco Gianni Alemanno e il governatore del Lazio Piero Marrazzo.«Se dovessimo verificare che il piano industriale va a peggiorare la situazione dell’aeroporto Leonardo da Vinci – promette Alemanno – saremmo pronti anche noi a mobilitarci». E Piero Marrazzo, per il quale si è «alla vigilia di una battaglia decisiva» non ha dubbi e sintetizza con uno slogan: «Giù le mani della politica dagli aeroporti». È il mercato che deve decidere. «Noi abbiamo un vero Hub. Liberalizzino pure il settore, Fiumicino è pronto a confrontarsi. Non è colpa nostra – sottolinea Marrazzo – se il nord non ha mai risolto i problemi del suo sistema aeroportuale e se Malpensa è cannibalizzata dai moltissimi scali vicini». (La Stampa)