Nel documento si chiede di conoscere le sorti dei 383 dipendenti di Alitalia Maintenance Systems S.p.A. – AMS -, società partecipata al 60% da Alitalia Servizi ed al 40% da Lufthansa Technik per la manutenzione e revisione di motori e APU e con sede presso l’aeroporto di Fiumicino, per i quali i vertici societari hanno disposto l’attivazione, entro i prossimi tre mesi, delle procedure di CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinari). Nell’evidenziare che, al contempo, l’indirizzo assunto sia da Alitalia Servizi che da Lufthansa, è quello di inviare i motori rimossi dagli aeromobili a soggetti diversi da AMS per la giusta manutenzione, riutilizzazione e montaggio su altri aeromobili, i consiglieri Carapella e Calicchio chiedono di conoscere le motivazioni per cui la società Alitalia Maintenance Systems, pur non essendo direttamente coinvolta nel Piano Fenice, sia stata fatta oggetto di una ristrutturazione del proprio personale dipendente in maniera molto più pesante delle altre società che interagiscono con Alitalia – Linee Aeree Italiane ora CAI; se tale ristrutturazione sia da mettere in connessione con la dismissione dei 34 aeromobili MD80 Alitalia e quali siano le misure di assistenza e sostegno messe a punto dal governo per le strutture dell’indotto coinvolte nella crisi di Alitalia. “Alla grave preoccupazione per le sorti dei circa quattrocento lavoratori AMS e delle loro famiglie – spiegano Carapella e Calicchio – si aggiunge quella per i dipendenti delle altre società connesse con Alitalia e per il destino dell’hub intercontinentale di Fiumicino sempre più minacciato da un ridimensionamento da scongiurare”.