Fingere non è nelle mie corde. Fingere non ti rende migliore di quello che sei. La nostra personalità non deve essere la creazione della mente degli altri. E allora meglio scoprire le carte. Che significa tutto questo che sta accadendo?
Una relazione è quasi sempre più pesante di un matrimonio. Ho sempre creduto nei valori della famiglia e nella responsabilità delle proprie scelte che non è detto siano inamovibili soprattutto se il rapporto a due diventa il ring delle nostre irrequietezze, dei nostri fallimenti, insuccessi, di un orgoglio che spinge verso la competizione piuttosto che nella comprensione e nell’aiuto reciproco. La famiglia perde ogni libertà e bellezza quando si fonda sul principio dell’io ti do e tu mi dai. Mentre l’amore tra i due quando persiste a mille vicissitudini mi sembra il più bello dei miracoli. Anche quando l’amore non alcun rapporto con la simpatia, né con la sensualità, né con l’amicizia ma ha un sentimento che ha la sua natura propria, la sua essenza particolare e il suo modo di essere unico.
È finito lo scherzo, ognuno si riappropri della propria vita in cui prevalga la sincerità e la verità verso noi stessi e verso gli altri e deve venire fuori anche quando all’altro sembra inopportuna.
Questo tuffo adolescenziale verso un passato che viene pure agghindato di felicità estrema non è mai vero al cento per cento. Spesso il volto oscuro del passato ha deciso per il presente. E il ricordo non deve apparire come il paradiso perduto.
È l’imbrunire quando, seduti sulla panchina, ci guardiamo negli occhi con una intesa mai prima raggiunta tra noi e sorridendo ci alziamo, ci salutiamo con un abbraccio e poi giuriamo di non dimenticarci mai l’uno dell’altro, sempre presenti nelle difficoltà ma se vogliamo tutto questo bisogna accettare il nostro cambiamento.
Il ritorno a casa con la pace nel cuore, in quelle quattro mura luogo di rifugio non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia è una felicità che mi sconvolge.

THE END