Insieme a lui tra gli altri, i sindaci di Fiumicino, Ciampino, Elmas (aeroporto di Cagliari), Ferno (aeroporto Malpensa), Cinisi (Palermo), Caselle Torinese (Torino), per esprimere contrarietà per l’azzeramento del fondo destinato ai Comuni, sede di aeroporti, contenuta in una disposizione del decreto legge n. 107, convertito in legge del 2 agosto 2011, n. 130  e avente ad oggetto la “proroga delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia”.  “È una norma iniqua, ingiusta e che presenta gravi e pesanti profili di incostituzionalità, in quanto interviene su entrate già accertate nei bilanci comunali approvati alla data dell’entrata in vigore, ne pregiudica i principi di veridicità e integrità con cui gli stessi devono essere redatti annualmente, oltre ad essere fortemente lesiva della capacità di programmazione e autonomia di cui i governi locali sono titolari per legge. – dichiara il Direttivo Ancai, che aggiunge – Ciò che maggiormente colpisce è la formulazione assolutamente generica della disposizione rispetto alle risorse da destinare agli interventi e alle aree territoriali cui sono attribuite e, soprattutto, il fatto che la decurtazione intervenga sulla parte del fondo dell’addizionale all’imbarco destinata esclusivamente ai Comuni e non su quella, ad esempio,  di stretta competenza statale. Il danno finanziario che l’attuazione della norma provocherebbe ai Comuni interessati è insostenibile e si aggiunge ai tagli già contenuti nelle manovre degli ultimi anni, nonché ai limiti e divieti in materia di investimenti infrastrutturali di cui invece, il territorio in cui ha sede un aeroporto avrebbe bisogno.”
Pertanto, i Sindaci del Direttivo ANCAI, al termine della riunione, all’unanimità, hanno dunque deciso, congiuntamente all’ANCI Nazionale, di lanciare un appello al Presidente del Consiglio e a tutti i Ministri competenti affinché soprassiedano all’emanazione del DPCM attuativo della succitata disposizione e intervengano, con il primo provvedimento legislativo utile, per abrogarla o, in subordine, ridurne gli effetti devastanti per i bilanci dei Comuni interessati.