Gli studenti hanno potuto infatti osservare dal vivo ed addirittura sperimentare in prima persona una lezione-dimostrazione su come avvenivano gli antichi duelli e quali fossero le modalità di uso delle armi da punta e da taglio adoperate nei secoli scorsi. Il maestro Francesco Perciballi, presidente dell’associazione Re di Spade e studioso delle tecniche storiche di combattimento, è stato infatti protagonista delle due giornate di studio che hanno visto coinvolti tutti gli studenti della scuola. In occasione dell’evento, organizzato dal prof. Alfredo Mariani, i ragazzi hanno potuto osservare da vicino le ricostruzioni delle armi e delle armature adoperate dagli eserciti italici dal 1400, assistere ad esempi pratici delle complesse tecniche di combattimento e provare in prima persona l’uso della spada a due mani, utilizzando armi di sicurezza in materiale plastico che però nulla toglievano al realismo della corretta esecuzione motoria. “Quello che per la nostra scuola è importante – afferma il prof. Carlo Mirabelli, fiduciario della sede di Fregene – è l’interdisciplinarietà della nostra azione didattica. Nei due giorni di lavoro che abbiamo presentato ai nostri studenti sono intervenuti non soltanto i docenti di scienze motorie, ma anche i colleghi di storia e di lettere e di altre discipline, che avranno la possibilità di approfondire gli argomenti presentati dagli esperti dell’associazione Re di Spade nel corso dell’anno scolastico, potendo contare proprio sulla loro collaborazione. Da questo momento in poi quando i nostri studenti si imbatteranno, nel corso dei loro studi, in scene di battaglia e di combattimento, potranno facilmente trasformare le descrizioni letterarie in concrete e vivide immagini, che loro stessi hanno potuto eseguire e delle quali hanno compreso la complessità e la difficoltà”. Il Prof. Luigi Galella, docente di letteratura e storia, ha sottolineato l’importanza della esperienza professionale del maestro Perciballi e della sua collaboratrice Lucia Parisi, che possono sicuramente rappresentare per gli studenti anche un esempio di positiva iniziativa imprenditoriale: “Questi giovani hanno saputo coniugare insieme la ricerca storica con la concreta e conseguente organizzazione delle attività didattiche che ne derivano, e tradurle in una attività nuova ed affascinante adatta a persone di tutte le età ma in grado di attrarre soprattutto gli studenti”. Ed è lo stesso mestro Perciballi a confermare con paradossale ironia le parole del Prof. Galella: “Sì, effettivamente la nostra scherma rappresenta una assoluta novità. Una novità che ha seicento anni di storia!”. La Prof.ssa Alessandra Benadusi, anche lei docente di letteratura e storia, ha soffermato la sua attenzione sui positivi effetti generati da questo tipo di esperienze nei confronti delle dinamiche dell’apprendimento: “attraverso la pratica concreta degli aspetti più spettacolari della nostra storia, quali i combattimenti e lo studio delle arti conosciute dai soldati e dai cavalieri, i ragazzi possono rendersi conto della realtà delle vicende dei secoli trascorsi, che così diventano vissute e reali e non rimangono soltanto parole su carta. Si tratta di una vera e propria archeologia sperimentale, ed è una cosa estremamente importante per stimolare i loro processi di apprendimento”. “Ringrazio il maestro Francesco Perciballi e l’istruttrice Lucia Parisi”, dice il preside Roberto Tasciotti, “ed insieme con loro ringrazio il prof. Alfredo Mariani che ha organizzato questo evento. Si tratta di un ottimo esempio di interpretazione del ruolo professionale: un insegnante che non limita la sua attività allo svolgimento della didattica curriculare, ma che la approfondisce e la arricchisce con proposte che aprono la scuola al mondo esterno, facendo convergere nel nostro istituto esperienze e professionalità di gran valore”. Il maestro Francesco Perciballi, tra gli applausi degli studenti, ha concluso le sue lezioni con l’invito e la raccomandazione a non confondere mai lo studio delle arti di combattimento con la loro effettiva pratica al di fuori dei contesti formali e controllati, sottolineando con parole molto belle l’importanza del rispetto della vita e dell’incolumità di qualunque persona. La conoscenza delle tecniche arricchisce l’uomo proprio per permettergli di dominare i suoi istinti più bassi e votare le sue energie alla costruzione del bene.