“Sabato anche io  sarò in una delle tante piazze italiane a sostegno del Ddl Cirinnà”. Lo dichiara la consigliera comunale di Fiumicino Erica Antonelli. “Sono cresciuta in una famiglia credente e ho ricevuto un’educazione cattolica; eppure ciò non mi impedisce di vedere con occhio laico il tema dei diritti civili e delle libertà individuali. Le unioni civili – prosegue – già esistono. Famiglie, in Italia e nel mondo, composte da due donne o due uomini. Da due mamme o due papà. Una realtà che in molti si ostinano a non vedere, che ancora crea imbarazzo, e che non può continuare ad essere ignorata e ingoiata in un profondo vuoto normativo. Tra i paesi fondatori dell’UE infatti, l’Italia arriva per ultima a discutere il tema delle unioni civili, addirittura dopo la cattolicissima Spagna. Ora – dice la consigliera – è arrivato il momento di mettere da parte i pregiudizi e recuperare il significato di laicità dello Stato, intesa come “dimensione della libertà, uno strumento per la libera formazione della personalità, un elemento essenziale per la convivenza” così come definita dal prof. Rodotà in “Perché laico”. Solo così lo Stato potrà essere democratico e farsi garante di diritti e libertà validi per tutti. Un discorso che non vale solo per le unioni omosessuali ma, per esempio, anche per i diritti conquistati dalle donne che però stentano a trovare applicazione. Come il diritto all’aborto – sottolinea la consigliera – fortemente pregiudicato da questioni ideologiche e di fede, e dove la libertà riconosciuta agli obiettori di coscienza si traduce, il più delle volte, nella negazione del diritto stesso per le donne. Ecco perché la laicità non è negoziabile”.