A commento della prima foto inviata in redazione così scriveva: “Il mare non ha voce ma un linguaggio sì. Ci manda segnali inequivoci come questo. Esprime così la sua incredulità di fronte alla nostra incuria e alla nostra ingratitudine. Io mi sento ferito e impotente ogni volta mi trovo di fronte a questo grido di dolore. Mi chiedo cosa si possa fare, chi potrebbe porre rimedio e invertire questa strada che porta sicuramente verso la nostra distruzione. Basta bottiglie di plastica, basta rifiuti, basta amministratori stolti e cechi. Basta il mare e’ stanco”. Poi, dopo qualche giorno, un nuovo messaggio con foto allegata: “Gentile Direttore, alla fine non ce l’ho fatta e sono andato a pulire. Mi sentivo male a pensare la spiaggia ridotta così. Da solo armato solo di mani nude e Sacchi neri ho dato 2 ore del mio tempo e adesso la spiaggia e’ così! Mi chiedo: ma se un cittadino da solo può fare questo in 2 ore cosa potrebbe fare l’amministrazione comunale, la Fiumicino servizi con operai e attrezzature! Tanto. Sicuramente. Ma io credo che a loro manchi un elemento fondamentale per poter realizzare queste piccole cose: la volontà e l’amore per questo territorio…"