L’uomo aveva creato un vero e proprio clima di terrore tra i dipendenti dell’albergo.    Sette le ragazze costrette a subire le sue pesanti avances: "sono come un padre per voi, le mie sono affettuosità, chiamatemi amore", questo quello che l’uomo, con un passato da dirigente dell’Eni e alcune denuncie per violenza privata,
ripeteva alle sue vittime.  In due anni, secondo quanto ricostruito dagli agenti del commissariato Monteverde, sono state circa otto i dipendenti che si sono dimessi dall’albergo a causa della situazione che era diventata ormai insostenibile.
La prima a ribellarsi però è stata una ragazza tedesca di 30 anni che lavorava alla reception dell’hotel. La giovane si è confidata con una sua amica, moglie di un poliziotto. Gli agenti hanno, quindi, ascoltato i dipendenti dell’albergo: tutti hanno
confermato quanto avveniva. Anche gli uomini erano fatti oggetti dal direttore di un mobbing violento condito anche di minacce. "Ho molte conoscenze nella procura di Civitavecchia", affermava l’arrestato per evitare che il personale si ribellasse
ai suoi soprusi quotidiani. (ANSA).