Arrone Marte 2

La denuncia è di Riccardo Di Giuseppe, Naturalista ed esperto di conservazione della natura e delle sue risorse. “A metà novembre, infatti, sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza del tratto del fiume compreso tra la via Aurelia e la foce al Villaggio Pescatori di Fregene. Negli otto chilometri del fiume dove è stato eseguito l’intervento – racconta Di Giuseppe – tutto l’ecosistema è stato compromesso con un danno ambientale enorme; sicuramente la sicurezza delle persone è importante ma un intervento del genero risulta esagerato e senza criterio. Chilometri e chilometri di canneto sono stati tagliati, ed ora è visibile solo terra nuda che presto verrà dilavata dalle piogge. La vegetazione presente lungo le rive protegge il piede della sponda e ne evita il cedimento e l’erosione. I canneti – continua il Naturalista – svolgono un ruolo fondamentale per moltissimi animali selvatici legati a quest’ambiente, in primis gli uccelli che svernato e trovano rifugio nel nostro territorio; si potrebbero falciare le due sponde in tempi diversi, cosi da mantenere una certa naturalità. Possibile che questi interventi possano essere eseguiti senza alcun rispetto per gli aspetti ambientali? Gli enti addetti sono autorizzati? Il tratto dl fiume Arrone che incide la tanto osannata Riserva, ne fa parte? Una gigantesca “Gru” nelle mie passeggiate naturalistiche ho avuto il piacere di vederla: ma senza penne, montata su cingoli che si dedicava a massacrare il canneto sulle sponde del fiume Arrone; destino peraltro di molti fossi tra cui la foce del fosso delle Cadute presso Passoscuro dove da qualche giorno è “assediata” da centinaia di Naturalisti accorsi ad osservare due esemplari di Zigolo delle Nevi, una specie rara per il Lazio. Insomma – conclude Di Giuseppe – c’è bisogno di una gestione equilibrata della vegetazione acquatica, con interventi di manutenzione che non siano esclusivamente finalizzati alle esigenze idrauliche ma che tengano in considerazione anche le valenze ambientali del corso d’acqua stesso”.