Il 1 aprile dalle 21 alle 5 del mattino una ruspa ha aperto il nuovo argine dritto verso il mare, ostruendo con una diga di sabbia il vecchio corso. Risultato: foce spostata di qualche centinaio di metri da Maccarese verso il Villaggio dei Pescatori. Una “consuetudine” che si ripete ogni anno, una furbata – che sarebbe però un grave reato ambientale – possibile solo con la complicità di molti che fanno finta di non vedere. In ballo ci sono forti interessi economici, arenile libero in concessione, possibilità di affittare o meno lettini e ombrelloni ma anche la balneazione. Perché visto che la legge vieta per 250 metri i bagni a destra e sinistra di una foce, se questa di notte si sposta anche il divieto la segue…