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“Bisogna semplificare, non possiamo gestire il Pdl con tre coordinatori nazionali. Un saluto al nostro coordinatore di riferimento, Verdini. Ma il partito va rimodellato. Il partito deve avere regole al suo interno – ha sottolineato Baccini mentre la platea di circa 4 mila persone, tra cui il Sindaco di Fiumicino Mario Canapini, attende l’arrivo del premier Silvio Berlusconi – Basta vedere quanto accaduto in queste ore alla Camera, anche tra di noi c’è chi cade nella rete degli avversari. E c’è chi si è unito al conto alla rovescia su quando cadrà Berlusconi: sciocchezze. Il premier deve invece continuare la sua opera. C’è chi pensa nel mondo centrista che il futuro si prepara mandando in galera Berlusconi e chi, come noi, pensa che il futuro va costruito con Berlusconi. Il nostro partito lavora affinché tutte le componenti che aderiscono al Ppe si ritrovino insieme, perché il riformismo che ci unisce è più delle incomprensioni che ci hanno diviso. Berlusconi ha avuto l’intuizione di costruire la casa comune del centrodestra italiano. Noi portiamo in questa casa i nostri valori di cattolici liberali, ma non l’estremismo liberista. Quando il premier ci esorta ad avere fiducia nella capacità degli italiani, denuncia il rischio che il Paese cada nel disfattismo. Baccini ha chiesto ai presenti di “cooperare senza incertezze per una restaurazione di una società più cattolica” e ha invitato il Pdl a “mettere in cima il collegamento con il mondo della cultura e cattolico. Il governo ha evitato all’Italia una crisi come quella della Grecia o dell’Irlanda”. Prima di lui aveva parlato Galati,  e anche l’ex ministro e deputato Pdl Claudio Scajoola il quale ha fatto notare che il Pdl ha una struttura bloccata. C’e’ bisogno di sedi e luoghi per incontri e confronto. C’e’ bisogno di costruire una classe dirigente che si rifà ai valori di una volta. E questa deve essere scelta sulla base del merito e delle capacità. Dobbiamo ricordarci che c’è un solo giudice sulla terra: il popolo sovrano”. Poi la doccia fredda per la platea accorsa a all’assemblea, il premier Silvio Berlusconi per impegni in consiglio dei Ministri è potuto essere presente solo telefonicamente. Alla fine della telefonata Baccini, ribadendo la sua fedeltà al Pdl, sottolinea come la vocazione dei Cristiano Popolari sia quella di ”fare argine per il voto dei moderati”. A questo proposito Baccini suggerisce al  premier la candidatura di Galati ad una poltrona di sottosegretario. Berlusconi risponde con un “benissimo’” e invita sia Baccini che Galati a prendere contatto con i suoi uffici per organizzare un appuntamento domani. ‘”Così mi raccontate della vostra convention e ci abbracciamo – dice Berlusconi a Baccini – Mai nella nostra collaborazione politica in corso ormai da diversi anni, ci siamo trovati su posizioni diverse”. I lavori si interrompono, la platea un po’ delusa lascia la sala.