Pure se in avanzato stato di de­composizio­ne, il suo cor­po non na­sconde le con­tusioni che ne avrebbero provocato una mor­te violenta. Fabio Lorenzon, 34 anni, soprannominato "Lupo" per la sua stazza imponente e per la sua infaticabilità nel lavoro, non tornerà a riabbracciare sua madre Maria e la sua fidanzata. Cresciuto a Maccarese, da qual­che anno, si era trasferito a convive­re con la ragazza a Marina di San Nicola. E a Maccarese, nel canale A di via del Fianello, una strada sterrata in aperta campa­gna, è venuto a morire. L’hanno recuperato nella sua Volkswa­gen Golf grigia: forse i suoi assas­sini ce l’hanno portato dopo averlo pestato a morte.A fare il casuale ritrovamen­to è stato un contadino che andava a caccia di funghi. L’ac­qua del canale è alta più di due metri e se il portellone del porta­bagagli non fosse rimasto aper­to e quasi affiorante in superfi­cie, nessuno avrebbe mai sco­perto l’auto e il suo inquietante carico.Sul posto si sono precipitati i carabinieri e i sommozzatori dei vigili del fuoco, sospettando che la vettura inabissata potesse ospitare qualcuno. Inizialmen­te si riteneva potesse trattarsi diuna disgrazia, di un drammati­co incidente automobilistico. Quando però gli uomini-rana hanno visto che quel corpo, non assicurato al sedile con la cintu­ra di sicurezza, aveva indosso solo gli slip e una canottiera, è apparso chiaro che non poteva trattarsi di un incidente. Sul sedile posteriore sono stati recu­perati un giubbino e una cami­cia, quasi certamente appartenenti alla vittima.Difficile per il medico legale l’esecuzione della prima ricogni­zione sui resti di Fabio Loren­zon. Il corpo, infatti, era in avanzato stato di decomposizio­ne e in fase di saponificazione. Ciò nonostante sarebbero stati rivelati segni di violenza. Sarà l’autopsia, fissata presso l’Istitu­to di Medicina legale del Policli­nico "Umberto I" di Roma, a stabilire se quelle lesioni si sia­no rivelate letali o se l’uomo sia stato scaraventato in acqua an­cora in vita.Sul luogo del ritrovamento si è recata la madre di Fabio, Maria. Anche lei, come il figlio, pur essendo cresciuta a Macca-rese si era trasferita. Vive a Cassino, in provincia di Frosi­none. La donna ha riconosciuto il corpo del figlio.I  carabinieri hanno subito avviato le indagini. Determi­nanti saranno i rilievi che ver­ranno effettuati dai tecnici del Ris sulla vettura. I militari stan­no scandagliando gli ultimi gior­ni di vita di Lorenzon. Saranno importanti le tracce del suo cel­lulare per capire gli spostamenti effettuati nelle ultime ore e gran­de valore è attribuito anche al movimento delle chiamate sul­la sua utenza.II trentaquattrenne non ave­va precedenti penali ed era ben­voluto da tutti i conoscenti. Fi­danzato da otto anni, era consi­derato un ragazzo serio, respon­sabile, forse anche ingenuo. La­vorava in un banco di pesce presso un supermercato di San­ta Marinella e in passato era stato stalliere per  l’azienda "Maccarese". (Il Messaggero)