Come accade spesso per le cose più sorprendenti, è iniziato tutto per caso e, stavolta, anche per scherzo. Nel senso che, quando in quella afosa serata del 17 luglio 2015 Lorenzo Farina e Brando Manuel Zucchegna si sono scambiati su Whatsapp la prima foto di Baby George in versione sprezzante, sicuramente non immaginavano di dar via di lì a poco a un vero e proprio caso mediatico. Classe 1988, nati e cresciuti tra Fregene e Maccarese e amici per la pelle dai tempi del liceo, i due ragazzi hanno aperto per gioco una pagina Facebook che ironizza sul primogenito di Kate Middleton e William, collezionando nella sola prima settimana oltre 200mila mi piace. Il filo conduttore della satira sono le pungenti frasi altezzose attribuite al piccolo George sul tema della povertà, intesa come il destino dei “comuni mortali” che non sono nati eredi al trono d’Inghilterra. Da qui il nome della pagina “’Baby George ti disprezza”, che fa leva sulle divertenti espressioni facciali del piccolo e lo dipinge come un cattivissimo principino pronto a ironizzare su tutto e tutti, compresi i suoi familiari della casa reale (su suo nonno, il principe Carlo, il piccolo George ha chiesto: “perché tutti hanno un nonno in pensione e il mio deve ancora iniziare a lavorare?”), senza tralasciare però la politica internazionale (a Michelle Obama ha suggerito di inviargli un curriculum…) e quella italiana (a Renzi ha detto: “tranquillo Matte’, un lavoretto a palazzo te lo trovo!”).
“Inizialmente non avevamo obiettivi particolari – racconta Lorenzo – se non quello di rendere pubbliche le battute che ci scambiavamo su Whatsapp prendendoci in giro a vicenda. Ci siamo trovati in brevissimo tempo sotto l’occhio dei media con una incredibile risonanza sulla stampa, in radio e in televisione”.
Il genio sarcastico di Lorenzo e Brando non è sfuggito neanche a Fabio Fazio, che a fine 2016 li ha voluto come ospiti a “Che tempo che fa”, tra l’altro in una puntata memorabile insieme all’allora premier Renzi e ai Coldplay.
Una collezione di meme esilaranti che, a distanza di 2 anni e mezzo dalla creazione della pagina Facebook, ha raccolto quasi 900mila follower. Segno che nonostante le tante difficoltà quotidiane e la loro condizione di “poracci”, gli italiani non perdono la loro ironia e voglia di ridere dietro a questo piccolo impertinente “opinion leader della povertà”.