“Ma non sarà che i sospetti del candidato sindaco del centrosinistra derivino da qualche sua vecchia abitudine? – tuona Petrarca – Non conoscendo nulla di questo Comune, l’ex presidente della Regione Lazio si è perso un passaggio fondamentale: lo scorso dicembre, sfruttando anche un bando di mobilità del Comune di Roma, abbiamo potuto coronare il sogno di tantissimi ragazzi che riempivano la graduatoria a tempo indeterminato, assumendoli e stabilizzandoli. Non avendo più un bacino dal quale attingere, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, per far fronte alle carenze di organico strutturali del comando (dovute non tanto a nostri schiribizzi ma alle leggi finanziarie) e ai picchi che in estate quadruplicano interventi e il lavoro degli agenti, ci siamo attivati immediatamente prevedendo un bando. Quindi nessun fine elettorale, ma necessità impellente. Prima toppa di Montino. Il numero di assunzioni non è stabilito. Verissimo. Questo però non è dovuto a un capriccio dell’amministrazione ma solo ed esclusivamente perché non sappiamo ancora quanti ragazzi potremo stabilizzare. Le prime assunzioni a tempo indeterminato, per altro previste dalla legge, saranno possibili solo dal 2014 e inserite nel piano triennale occupazionale. Anche qui, nessuna marachella ma semplice impellenza. E siamo alla seconda toppa. Il bando, e arriva la terza toppa, ha copertura economica. Non è tanto l’assessore Petrarca a dirlo ma le carte. Quando vuole, sono a disposizione. Il concorso prevede una prova scritta. Chi la supera può accedere a una seconda prova, questa volta orale, davanti a una commissione d’esame. La somma dei punteggi ottenuti nelle due prove concorre alla graduatoria finale. Quarta toppa: i punteggi per i titoli non sono in carico ai dirigenti, come afferma erroneamente Montino, ma previsti all’interno del bando. Prima di parlare quantomeno legga. Ultimo abbaglio: perché abbiamo deciso di fare un unico concorso sia per le graduatorie a tempo indeterminato che determinato? Per un semplice motivo: risparmiare. Certo per un ex presidente della Regione che ancora deve farci sapere cosa ne ha fatto dei milionari fondi ai gruppi regionali sarà niente. Ma per un’amministrazione che ha costruito, risparmio dopo risparmio, i suoi bilanci virtuosi questo è un vanto. Un appunto: si faccia consigliare meglio. Si informi. Si faccia dare qualche ripetizione. Se invece è tutta farina del suo sacco, allora c’è da avere paura. Gliel’hanno spiegato che siamo a Fiumicino e non in Regione?”.