“Dieci giorni (era l’8 agosto) per snocciolare un lungo e pedante paragrafo nel quale, in sintesi, il comitato concorda con me sulla necessità di dare avvio a un massiccio piano investimenti per mettere una pezza alle carenze strutturali e infrastrutturali dell’aeroporto Leonardo Da Vinci – fa notare Biselli –  E un secondo e altrettanto lungo paragrafo in cui, non avendo evidentemente argomenti dal quale attingere per farsi un po’ di pubblicità, i proseliti del Comitato forzando la mano con arzigogolate – cito Pierangelo Bertoli – “masturbazioni cerebrali”, sono riusciti a mettere in bocca al sottoscritto frasi che non ho mai pronunciato. “Si conferma, infatti, l’urgente esigenza di dare avvio al piano di ammodernamento, di ampliamento e di sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale con conseguente aumento del livello tariffario, che assicuri un durevole equilibrio economico-finanziario di ADR”? E chi l’ha mai detto? Forse dopo averci evangelizzati sull’aeroporto, ora gli amici del Comitato riescono anche a leggere nel pensiero? Biselli concorda con Federalberghi e Gemina sulla necessità di avviare un massiccio piano di investimenti e auspica che questo appello non rimanga lettera morta, significa di conseguenza essere d’accordo su ampliamento e aumento delle tariffe? Siamo arrivati al “ha detto questo quindi pensava quell’altro”? Pur avendo comunque specificato che sull’ampliamento Fli si riserva di dare un giudizio solo dopo aver visionato il progetto e chiede pubblicamente ad AdR di uscire dal proprio cono d’ombra e coinvolgere la città e i suoi cittadini? Quindi non essere per il no a priori per il Comitato significa essere d’accordo con l’ampliamento? Oppure scambiano le tariffe dell’handling con le tariffe aeroportuali? Se fosse così bisognerebbe preoccuparsi, perché gli adepti del comitato non avrebbero ben chiaro uno dei capisaldi del discorso.  Per dovere di cronaca, quando si chiedono investimenti massicci per tamponare le carenze infrastrutturali dell’aeroporto, il sottoscritto si riferiva al nuovo molo. I lavori vanno a rilento proprio per mancanza di fondi. Nel mio intervento hanno poi trovato spazio: sicurezza, ruolo dell’handling e sue tariffe – il gioco al ribasso ha due aspetti negativi, salari più fiacchi per i dipendenti minore attenzione alla sicurezza – coinvolgimento della città di Fiumicino nel piano di sviluppo. Mai toccato il problema delle tariffe aeroportuali. Ecco il senso della mia nota stampa. Molto semplice. Forse le difficoltà degli amici del Comitato a mettere insieme qualche riga, dovendo poi allungare a forza il brodo con  numeri scopiazzati a destra e a manca senza la capacità di tradurre questa mole di informazioni in un pensiero logico, si riscontra anche nella propria incapacità di leggere?  Sono io a questo punto che chiedo loro: che senso aveva il vostro intervento? Un consiglio, se i seguaci del Comitato vogliono essere davvero un valore aggiunto per questo territorio e non il solito movimento del no a prescindere che francamente ormai non ha più ragione di esistere, farebbero bene a evitare queste figuracce e confrontarsi con chi le questioni aeroportuali le mastica da 25 anni e non da qualche mese. Potrei dare loro diversi consigli. Magari gli tornerebbero pure utili”.