E’ dal 12 dicembre che una trentina di utenze telefoniche di Fregene sono interrotte. Sono utenze di privati e di esercizi commerciali, che sono venute meno in un periodo di intenso utilizzo dei telefoni e dei pagamenti elettronici; vedi i negozi che in momenti di Saldi non possono ricevere moneta elettronica, con quanti danni è facile immaginare!Le prime risposte alla segnalazione dei guasti (mi risulta personalmente) fornivano qualche larvata spiegazione:’ purtroppo è un guasto diffuso, riguarda una trentina di utenze, si dovrà cambiare un cavo danneggiato, vi sono difficoltà a causa del periodo festivo…, comunque nel giro di una settimana il problema sarà risolto: la ‘Ditta incaricata’ ha “già” fatto il sopralluogo’. Passata la Befana (tutte le feste ecc…..) e largamente passati i tempi previsti, alla ripetuta richiesta di intervento, la Telecom risponde in automatico: ‘ci scusiamo per il ritardo nella riparazione del guasto’ e passa, sempre in automatico al ”Call Centre” (sic!), che ora risponde (testuale) ‘noi non possiamo conoscere le cause del guasto, noi siamo in Sardegna e non siamo la Telecom, possiamo solo sollecitare la riparazione’. In linea di fatto: oggi 9\01\’09 ho visto finalmente la ”Ditta” all’opera: stanno demolendo il nuovo marciapiedi di V. Castellammare all’angolo con V. Abbazia, sfasciando la pavimentazione, la sottostante soletta armata, non lontano dal punto dove anni fa un analogo scavo rimase aperto per settimane. Da quanto si può sentire in loco l’ubicazione del guasto è incerta e riguarda il solito cavo vecchio di decenni, che già molte volte ha causato interruzioni. Si è sentito addirittura di ricorso ad un cavo volante, attaccato non si sa come e dove! E qui conviene tornare allo ‘strapotere’. E’ chiaro che tanti odierni indispensabili marchingegni sono portatori di un intrinseco ‘monopolio di fatto’, e quindi di un intrinseco potere verso i loro “Clienti”. E’ chiaro altresì che il potere di tali monopoli  ha un solo possibile limite: l’efficiente presenza dei poteri pubblici. E qui casca l’asino; mi spiego: che speranze possiamo mai avere, quando dobbiamo constatare che la sistemazione di Via Castellammare è stata fatta senza che nessuno si sia tempestivamente preoccupato di prevedere in dettaglio la sezione stradale completa dei sottoservizi, in particolare sia stato capace di imporre a Telecom e Federici di accordarsi per mettere cavi nuovi in tubi passa-cavi adeguati? Ignoranza? Incapacità oggettiva di imporsi a sì potenti Feudatari? Quante volte ancora dovremo subire le conseguenze dei guasti di un cavo telefonico vecchio e molte volte rimaneggiato dai tanti lavori fatti? E quante volte – e a spese di chi (Pantalone comincia a sudare freddo) si rifaranno i marciapiedi ‘nuovi’? E quale sarà la qualità dei ripristini? Chi dirige e controlla i lavori? E –dulcis in fundo : chi rimborserà i danni arrecati dalla prolungata mancanza di un servizio essenziale? E ci facciamo gli Auguri! Saluti sconsolati, Leonardo Rotundi 09.01.’09).