Galvano, originario di Fiumicino, si era ritirato dal pugilato professionistico nel 1997. Secondo quanto accertato dagli investigatori, faceva parte di una banda di usurai che taglieggiava commercianti e piccoli imprenditori in difficoltà tra Roma e provincia. In particolare, gli interessi usurai arrivavano fino al 70% al mese. Oltre a Galvano, sono state destinatarie dell’ordinanza, ma agli arresti domiciliari, altre quattro persone tra cui un carabiniere che prestava servizio a Fiumicino, molto amico dell’ex pugile e che dovrà rispondere di rivelazione di atti d’ufficio. L’inchiesta, condotta dal colonnello Giovanni Adamo, che guida i carabinieri del gruppo di Ostia, è partita dopo la denuncia presentata ai militari da un commerciante di Acilia. Gli investigatori hanno accertato finora nove vittime mentre si sta indagando su altri dieci episodi. L’ex pugile Galvano, secondo gli investigatori, aveva il ruolo di minacciare e aggredire le vittime per indurle a pagare la rata dei prestiti. Sono state accertate diverse aggressioni e intimidazioni che l’ex campione del mondo di box avrebbe messo in atto ai danni di chi non riusciva a restituire la somma dovuta. L’ordinanza di custodia cautelare ha riguardato anche Augusto Mascitti, di 60 anni, ritenuto uno dei finanziatori del gruppo, Bogdan Neavu, romeno di 26 anni, che si sarebbe occupato delle spedizioni punitive, e Fabrizio Fantini, di 50 anni, che, invece, avrebbe avuto il compito di riciclare il denaro frutto dell’illecita attività.