Entrati dal varco che conduce al Singita, uno dei chioschi più noti del Villaggio, una volta in riva al mare hanno cercato della legna per accendere il fuoco, danneggiando anche le barche dei pescatori sulla spiaggia. Strappate delle pedane, hanno innescato le fiamme per cucinare la carne che, come si è capito dal ritrovamento di uno scontrino, era stata acquistata poche ore prima in un supermercato. Ma prima, forse alla ricerca dell’aperitivo, hanno trovato il tempo di entrare in una abitazione forzandone la porta finestra. Più tardi devono aver cambiato la zona del falò, spostandosi sotto la torretta di legno in riva al mare, uno dei simboli di quel “Miracle Beach” dove durante l’estate si svolgono eventi scenografici. Le fiamme non hanno tardato a propagarsi al legno e poi alla paglia tanto che in poco tempo la struttura è finita in fumo. “È stata sicuramente una bravata di qualcuno – commenta Marco Falsarella, titolare del Singita – abbiamo trovato sulla sabbia tracce chiare di tre persone”. Per fortuna il fuoco non si è propagato al chiosco, come è successo invece al “40 Gradi all’ombra” di Focene, distrutto completamento da un incendio doloso lo scorso fine novembre.