Il Milleproroghe votato alla Camera non ha infatti accolto l’emendamento Pd che chiedeva l’abolizione dei “nuovi salassi contro cittadini che già soffrono della crisi” e così resta in vigore la Finanziaria che lo scorso anno li ha istituiti e che scadenzava i tempi della loro attuazione al prossimo 1 maggio. Ora l’ultimo passaggio sarà un decreto del presidente del Consiglio che stabilirà gli importi e le modalità del pagamento: se con nuovi caselli o con tutor o con le cellule fotoelettriche del sistema free-flow (flusso libero). “L’emendamento di Pdl e Lega che introduce dal primo maggio il pedaggio sulla Roma-Fiumicino, inserito in fretta e furia e nel silenzio più assoluto del Governo nel decreto “mille proroghe”, è l’ennesimo schiaffo del Carroccio al nostro territorio e la dimostrazione della subalternità di questo esecutivo nei confronti di Bossi e delle tematiche del nord – tuona il capogruppo consiliare Pd di Fiumicino Paolo Calicchio – Mentre le multe per le quote latte, questione che riguarda da vicino gli allevatori padani, sono state rimandate, il ticket sulla A91, dopo tre sentenze negative del Tar, è strato invece reintrodotto. Al di là delle rassicurazioni di parte del ministro delle infrastrutture Matteoli, e il probabile ennesimo ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, è necessaria però una presa di posizione seria e decisa della città e del più grande partito di opposizione del nostro Paese, il Pd. È per questo che come capogruppo del Partito democratico lancio la proposta alla segreteria comunale, ai circoli, ai dirigenti e a tutti gli iscritti e simpatizzanti del Pd di organizzare una manifestazione bipartisan, civile, nella quale i protagonisti siano i cittadini, le associazioni, i movimenti civici, e tutti i partiti dell’arco costituzionale, per evitare il pedaggio sulla Roma-Fiumicino che colpirebbe indiscriminatamente residenti, imprese ed economia del Comune.I cittadini, questa volta in maniera decisa, devono far sentire la propria voce, uscire dal torpore quotidiano e tornare a battersi per la loro autonomia e sovranità. E questo impulso deve partire da noi, dal Pd, dai circoli, dal gruppo consiliare, senza attendere l’ennesima sentenza del Tar. È intollerabile che un Governo per sopravvivere e racimolare qualche mese di vita per creare leggi ad hoc salva-Berlusconi, svenda una parte dell’Italia alla Lega Nord”.