Rispetto allo scorso anno, stagione non esemplare, i gestori degli stabilimenti balneari lamentano un calo di presenze che supera il 20%. Escludendo maggio e giugno, mesi in cui il tempo è stato inclemente, anche a luglio e agosto le cose non sono andate nel migliore dei modi. “Mancano le presenze è fuori discussione, lo dicono la maggior parte dei miei colleghi – conferma Italo Bova, gestore della Rivetta – c’è un calo da parte dei turisti di passaggio, quelli che si fermano una giornata in riva al mare e poi la sera tornano nella Capitale. Un calo preoccupante anche perché a Roma tante famiglie non sono andate in vacanza. E se non ci sono neppure i soldi per venire in spiaggia vuol dire che siamo messi proprio male”. Una flessione confermata dai fornitori di gelati e bevande, gli indicatori estivi più sensibili, dicono che a Fregene in riva al mare i consumi hanno fatto registrare un calo netto almeno del 20%. Eppure a sentire le agenzie immobiliari il mercato degli affitti ha tenuto, almeno rispetto al 2009 comunque “annus horribilis” per il centro balneare. E allora chi manca all’appello? Certamente i pendolari, sono loro durante la settimana i grandi assenti. Nel fine settimana, tempo permettendo, le spiagge si riempiono di nuovo ma con qualche una differenza. “Si spende meno comunque anche il sabato e la domenica – spiega Emma Pascali gestore del Patio e presidente del sindacato balneari – eppure pensavamo di avere toccato il fondo lo scorso anno”. “A luglio e nella prima parte di agosto le presenze dei proprietari delle seconde case sono state le stesse dello scorso anno – interviene Claudio Sabbatini, titolare della farmacia locale e consigliere comunale – certo i nodi di questa località sono rimasti gli stessi di un tempo, prima la viabilità e poi il lungomare. Ma questo centro balneare ha ancora tante prerogative: la vicinanza con la Capitale, molti imprenditori lasciano la famiglia nelle villette immerse nel verde, i bambini vanno al mare in bicicletta e le spiagge sono amie e attrezzate. Insomma, la “Roma bene” continuerà sempre a strizzare l’occhio a Fregene”. Anche se vivere di sola estate sta diventando sempre più difficile e, mancando qualunque tipo di politica turistica o di promozione organizzata, la stagione balneare è sempre più da inventare. Lo sanno bene i chioschi che dal nulla hanno creato l’aperitivo al tramonto, ormai un vero e proprio filone d’oro. Fa ancora una certa sensazione vedere come a partire dalle 18.30, mentre dagli altri stabilimenti balneari la gente esce per tornare a casa, al Villaggio dei Pescatori un fiume di gente in senso contrario si riversa sulla spiaggia di Singita, Ondanomala, Kiosco e Controvento per dare inizio al rito che si conclude con una standing ovation alla quale partecipano migliaia di persone. “Quest’anno abbiamo incrementato il lavoro dell’aperitivo di un buon 30% – spiega Marco Falsarella, deus ex machina del Singita – è sempre una grande emozione vedere il sole che sparisce all’orizzonte. Partecipano tutti, giovani ma anche famiglie con i bambini, persone anziane. Noi cerchiamo di renderlo ancora più suggestivo accompagnandolo con musiche di Morricone e al momento clou facendo battere il gong da un indiano”. E i chioschi, in netta controtendenza, hanno anche aumentato il lavoro durante il giorno, non solo perché fanno tendenza ma anche perché il lettino nei giorni feriali non supera i 5 euro, in periodi di crisi fa comodo risparmiare qualche soldo. Come fanno tutti quelli che da Roma, prima di arrivare in spiaggia, si fermano nei supermercati dove comprano panini, pizza e bibite fresche. Un fenomeno che, in questo ultimo anno, ha raggiunto livelli prima sconosciuti. È il vecchio “fagotto”, forse mai passato di moda, ma che ora torna prepotentemente alla ribalta. “Siamo tornati indietro di 40 anni”, commenta sconsolato Alberto Franchellucci, gestore del Miraggio.