Sarà una campagna elettorale piuttosto animata quella ci aspetta, almeno a giudicare da queste prime battute. Veniamo alla cronache di queste ultime ore, tutto è cominciato da una dichiarazione fatta ieri da Montino sul nuovo impianto di Biogas dell’Ama previsto a Maccarese:

“Oggi esprimerò una posizione chiara: no a mega impianti per la lavorazione dei rifiuti organici per il compostaggio in un territorio protetto e a due passi dai centri abitati. Davanti all’ipotesi, sempre più concreta, della costruzione a Maccarese di un mega impianto a biogas, invece, il sindaco di Fiumicino dice semplicemente che non parteciperà ad alcuna conferenza dei servizi. Ecco lo stile Canapini: posizioni di comodo, troppo morbide che rimandano a doppi e tripli significati. Il Comune di Fiumicino non può essere succube di nessuno, tantomeno di Roma, di Alemanno e dell’Ama. Questo territorio deve rivendicare la propria identità e non può essere semplicemente un luogo al di fuori dal raccordo anulare, dove imporre soluzioni a scapito dell’amministrazione locale. Pizzo del Prete ha rischiato di trasformarsi in una Malagrotta bis per l’incapacità della Giunta Canapini di assumere decisioni chiare e trasparenti. Solo grazie all’intervento dei cittadini, dei comitati, del Partito Democratico, si è evitato il peggio. Purtroppo deve ancora arrivare il giorno in cui questo sindaco prenderà una posizione chiara su temi che riguardano il presente e il futuro dei cittadini che amministra. La domanda è semplice: cosa ne pensa di un mega impianto a biogas nel territorio che amministra? Finora, come al solito, ha deciso di non decidere”.

La risposta di Canapini non si è fatta attendere:

“Su una cosa il candidato a sindaco del Pd, Esterino Montino, è unico: sapersi adattare alla circostanze. La sua capacità di essere camaleontico e cambiare posizione a seconda che sieda in Regione o sia candidato a Fiumicino è sorprendente. Montino, nella sua corsa al consenso a tutti i costi, ha dimenticato di ricordare una cosa non proprio secondaria: nel 2005 il suo presidente Marrazzo firmò un decreto, mai notificato all’amministrazione comunale di Fiumicino (e quindi a nostra insaputa), che autorizzava l’Ama a raddoppiare l’impianto di compostaggio di Maccarese. Venimmo a sapere di questo provvedimento tre anni dopo dalla stampa e subito ci opponemmo inviando, il 20 giugno del 2008, una nota formale (in allegato). Cosa fece Montino all’epoca per quel territorio di cui ora si erge a paladino? Nulla. Forse perché aveva qualche interesse che l’operazione andasse in porto? E ancora: come mai Montino non interviene direttamente sul suo collega di partito e presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, chiedendo pubblicamente di fare un passo indietro e dichiarare non idonea l’area di Maccarese per questo tipo di impianto? Ricordo che la Provincia di Roma è l’unica amministrazione che ha il potere di imporre un veto sull’area di Maccarese, in base alle linee guida impartite dal ministero dello Sviluppo Economico in attuazione al Decreto Legislativo 387 del 2003 con particolare riferimento all’articolo 17. Perché allora Montino continua a dire no e poi non fare nulla di concreto, chiudendo così definitivamente la questione Biogas? Non vorrei pensare che un vecchio militante del partito comunista come lui non abbia più credito nella nomenclatura del Partito democratico. A meno che, viste anche le recenti vicende regionali, sia stato egli stesso “rifiutato” da Roma.

Nemmeno un paio d’ore e arrivava la controreplica di Montino che lo invita ad un confronto pubblico:

“Sarei lieto di fare un confronto serio con il sindaco Canapini sulla responsabilità di ciascuno di noi. Su quelle che mi riguardano rispetto alle funzioni che ho avuto e continuo ad avere anche in questo momento e su quelle di Canapini, visto che in questi 8 anni ininterrotti da sindaco della città ha lasciato macerie e una lunga serie di problemi irrisolti. Non era mai successo nella storia di questo Comune che venisse ipotizzata una mega discarica con tanto di impianti di incenerimento in un territorio incontaminato come quello dell’agro o che il consiglio comunale non avesse neppure l’opportunità di una discussione seria e approfondita sull’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino. Non era mai accaduto che venissero ignorate le ricadute ambientali di un mega impianto a Biogas a Maccarese. È successo sotto la sua lunga amministrazione che ha brillato per l’assenza di discussioni e decisioni formali assunti da Giunta e Consiglio. Per non parlare di responsabilità evidenti sul sequestrato porto turistico. Fiumicino, purtroppo, sta facendo parlare di sé soltanto per problemi irrisolti e mai affrontati per colpa di un’amministrazione accondiscendente a vari poteri esterni, penso al Comune di Roma e alla Regione Lazio. Dubito che Canapini accetterà questo confronto pubblico. Da parte mia lo attendo con grande pazienza anche se, a dire il vero, lui rappresenta ormai a pieno titolo il passato di questo comune. Una cosa è certa. Il cambio di passo e di stile di questa amministrazione dovrà radicalmente cambiare.  Se toccherà a me, si vedrà nei primi 100 giorni di governo”.

 E lo scontro è appena cominciato…