I militari hanno notato un cancello aperto e un’auto sospetta, così sono entrati all’interno dove hanno trovato un autoarticolato pronto per essere caricato con materiale vario che la banda aveva già preparato allo scopo utilizzando i muletti del deposito. I ladri alla vista dei carabinieri sono fuggiti nella campagna circostante, a giudicare dalla merce si trattava di una vera e propria banda, forse la stessa che negli ultimi giorni ha preso di mira vivai, depositi, auto officine e cantieri edili. L’autoarticolato era stato rubato solo qualche ora prima a Focene e i proprietari non avevano fatto in tempo a denunciarne il furto. Rinaldo Silvestri è ancora esterrefatto per quanto è successo: “In 38 anni che sono qui non ho mai visto nulla del genere, doveva essere una banda molto organizzata e perfettamente a conoscenza di come e dove muoversi. Sono stato fortunato, senza l’arrivo dei carabinieri sarebbe bastata una mezz’ora per caricare tutto il materiale che avevano preparato, muletti e pale meccaniche comprese, e dileguarsi con un bottino che avrebbe tranquillamente superato i 100mila euro”. Il piano dei ladri, non meno di 5 – 6 persone, era stato studiato nei minimi dettagli; divelta la catena esterna  così come i motori del cancello automatico dell’ingresso su viale Castel San Giorgio, alcuni di loro, dopo aver messo fuori uso i lampeggianti dei muletti, li hanno utilizzati per spostare i bancali carichi di materiale che ostruivano l’ingresso e per sistemare la merce di loro interesse vicino al punto di carico previsto. Preparato il tutto, i complici che nel frattempo si erano impossessati dell’autotreno, sono potuti entrare dall’ingresso ormai sgombro e a quel punto sarebbe servito solo il tempo per effettuare il carico per completare il lavoro. L’unico errore, che ha mandato all’aria il colpo, è stato quello di non aver chiuso completamente il cancello da cui erano entrati, suscitando in questo modo i sospetti dei carabinieri.

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