di Fiumicino, come sanno bene gli amici che conoscono da anni la mia posizion. Mi scuso con lei se la fretta nel redigere un comunicato da parte dell’ufficio stampa del gruppo può aver suscitato questa impressione. Il tema che si pone, a mio avviso, è un altro. Abbiamo assistito negli ultimi anni al tentativo di declassare Fiumicino dal ruolo di hub intercontinentale e nell’ultima fase del salvataggio all’italiana di Alitalia, all’oggettivo ridimensionamento della compagna fu di bandiera al ruolo di compagnia regionale. I destini di Alitalia e del Leonardo da Vinci sono stati indissolubilmente legati da sempre essendo nati e cresciuti insieme. I riverberi della crisi su Fiumicino della vicenda Alitalia sono evidenti e noti: 7.000 cassintegrati, 3.000 licenziati nel senso di contratti non rinnovati, 10000 posti a rischio nell’indotto. In questa ottica la decisione di Adr di reinvestire utili in un progetto di sviluppo di Fiumicino penso sia importante: su quale progetto, quali investimenti, la discussione andrà fatta anche con il concorso delle istituzioni locali e dei cittadini. Questo è il senso della dichiarazione che lei ironicamente definisce entusiastica: e’ ora che a fronte di utili cospicui nell’ultimo decennio Adr decida di rilanciare sul futuro di Fiumicino. Questa decisione , peraltro, mette a nudo la pochezza imprenditoriale della cordata italiana di CAI e la mancanza di un piano industriale serio. Ovviamente lecito pensarla diversamente e comunque a settembre il consiglio regionale affronterà una discussione specifica su di un disegno di legge di iniziativa consiliare sul Distretto città del volo di fiumicino, che sarà l’occasione pubblica per tornare costruttivamente e serenamente su questi argomenti. Stia tranquillo che per quanto mi riguarda e per quanto possa essere rilevante sarò dalla parte della tutela dell’ambiente nella vicenda sviluppo di Fiumicino e però sarò coerentemente dalla parte della ripresa economica e occupazionale nel distretto aeroportuale. Un cordiale saluto. Giovanni Carapella