“Ci chiediamo a cosa serve un’amministrazione che non vigila sul territorio – dice Paolo Calicchio – così facendo rischia di mettere in contrasto i cittadini, scatenando così una guerra tra “poveri”. È questo quello che accade quando l’amministrazione non fa quello che deve”. Gli esponenti del Pd di Fiumicino chiedono al Sindaco Mario Canapini “se e come intende agire per evitare che condotte illegali e abusive, lesive nei confronti dell’ambiente, siano perpetrate nel territorio di riserva che ricade sotto la funzione giudiziale e sotto il controllo dell’Amministrazione Comunale. Se al contrario i carotaggi sono stati autorizzati dall’amministrazione”. I macchinari geologici stanno operando in adiacenza a Via G.Montanari, nelle aree circostanti l’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci”, all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano. “E dovrebbero quindi essere stati oggetto di autorizzazione da parte della commissione attraverso i gestori della riserva stessa”, fa notare Calicchio nel documento. La Riserva naturale statale del Litorale Romano, istituita il 29 marzo 1996 con Decreto del Ministro per l’Ambiente, comprende l’area tra Fiumicino, Ponte Galeria, Ostia Lido, Ostia Antica, Infernetto, Acilia, Vitinia, Casalpalocco, il parco urbano di Castel Fusano e le dune di Capocotta, per la quale è decretata “la salvaguardia dei preziosi valori naturalistici e storico-archeologici” che impedisce o controlla l’ulteriore crescita dei nuclei abitati”. Nell’urgente interrogazione è riportato “che al fine di formulare indirizzi e proposte, rendere pareri tecnico-scientifici, vigilare sul funzionamento e la gestione unitaria della riserva, il decreto istituisce la commissione di riserva i cui pareri sono vincolanti per ogni tipo di operazione; e che la gestione della riserva è affidata ai comuni di Roma e Fiumicino per le aree di rispettiva competenza”. L’azione del gruppo consiliare del Pd non si è fermata qui; infatti è stata presentata anche una seconda interrogazione a seguito dell’incendio avvenuto la sera del 30 settembre che ha distrutto un prefabbricato di circa 100 metri quadri che ospitava oltre 400 volumi, un’enciclopedia e diverso materiale didattico e fotografico utilizzato da Cristina Pavia, responsabile del centro culturale “Sempre Insieme”, per tenere corsi d’italiano e svolgere delle attività socio ricreative per gli stranieri. Il prefabbricato era sito in viale di Focene tra il numero civico 195 e il 207, ed era una struttura aperta al pubblico. Il Nuovo Comitato Cittadino Focene, a seguito delle numerose sollecitazione dei cittadini, aveva richiesto un chiarimento sullo stato di legittimità amministrativa e di sicurezza della struttura rivolgendosi al Comune, alla polizia locale, al comando provinciale dei vigili del fuoco e  all’Asl RmD”. Questo documento era stato protocollato (prot. N. 75092) il 16 ottobre 2009 e chiedeva, all’assessorato competente e al Sindaco, chiarimenti in merito all’esistenza del centro di aggregazione culturale. Sulla base di questo gli esponenti del Pd interrogano in Sindaco e l’assessore competente “se è stata data risposta alla richiesta di cui sopra e se sono stati compiuti sopralluoghi da parte del personale della Polizia Municipale;  che tipo di rilevazione è stata eseguita e che tipo di relazione è risultata; se non sia il caso di provvedere, per il futuro, vista la grande presenza di stranieri neocomunitari ed extracomunitari nel comune, alla realizzazione di un centro polifunzionale, di diffusione informativa e culturale, a norma e con tutti i criteri di sicurezza, da mettere a disposizione delle associazioni straniere riconosciute dall’amministrazione, che possano correttamente gestire il centro, agire e operare regolarmente in favore dell’integrazione”.