I caschetti poi sono soltanto formalmente protettivi e non riparano adeguatamente la zona posteriore della nuca, quella più a rischio. Allora ci viene da lanciare una provocazione: “Perchè non si obbligano i ciclisti ad indossare il casco integrale”? Magari poi si potrebbe estendere l’obbligo di indossarlo anche ai podisti, agli atleti, ai giocatori di calcio e ai centometristi che vanno veloci, quasi e a volte più di una bicicletta. Continuando con i paradossi si dovrà poi portare il casco sempre con sé, perchè se si sarà in ritardo e si deciderà improvvisamente  di correre per prendere l’autobus si dovrà indossare subito il casco, per evitare le multe e non rischiare la vita, cadendo. Sarebbe interessante sapere secondo l e statistiche ufficiali qual’è l’incidenza nella popolazione italiana delle persone morte per trauma cranico andando in bicicletta e quante sono invece le persone decedute andando a 150 km orari in automobile. E’ ridicolo che nella stessa proposta di legge si faccia passare l’obbligo del casco in bicicletta per adulti e per i minori ( generazioni e generazioni sono cresciute benissimo senza) e dall’altra parte si aumentino fino a 150 km orari i limiti di velocità per le auto. Sembra passare l’idea che la bicicletta è pericolosa e miete molte vittime sulla strada mentre invece sappiamo che è vero l’esatto contrario, gli incidenti automobilistici mortali, soprattutto fra i giovani, sono dovuti all’alta velocità al volante. Allora, per assurdo, vogliamo proteggerli da bambini sulle bici per poi dargli la licenza di rischiare la vita da adulti andando ad alta velocità. Come si può osservare sempre più spesso, la coerenza non è una delle doti principali delle leggi e allora qual è? Magari il business?  Forse qualcuno al governo ha urgente bisogno di appaltare la produzione di qualche milione di caschetti per le biciclette.

(Silvana Lovera comitato petizione piste ciclabili)