Ha lasciato uno strascico di polemiche la sfida tra la CPC2005 e il Maccarese Calcio 1934. A innescare una nuova scintilla è stato un post su Facebook del Maccarese che, nella nota riferita alla sfida contro il Ronciglione persa per 2-1, ha scritto “..oppure quella di domenica scorsa (7 gennaio, ndr) a Civitavecchia dove Papa Ndao subisce per tutta la partita insulti razzisti dalla tribuna e alla fine a partita terminata l’arbitro espelle Papa Ndao per aver risposto alla tribuna dopo il 90’”.
La risposta della società di Civitavecchia non è tardata ad arrivare. “Rimaniamo sgomenti – dice il presidente della CPC2005  Sergio Presutti − da quanto pubblicato sulla pagina facebook dal Maccarese Calcio 1934, rientrate poi in serata (ieri, ndr) con la precisazione della società Maccarese sulla pagina fb. Dapprima accuse infamanti e prive di fondamento accollando alla società della CPC2005 quel razzismo che non ci appartiene, e nè corrisponde alla verità. Situazione già discussa a fine gara al momento del ritiro dei referti di fronte all’arbitro e per giunta confermata dal dirigente accompagnatore del Maccarese che, dopo aver accennato a ciò, aveva subito dopo negato ritrattando tali insulti da parte della tribuna. Si pretendono le pubbliche scuse e il nome di chi ha scritto questa infamia, lui in prima persona dovrà renderle. A riprova si chieda allo stesso Papa Ndao se ci sono stati insulti razziali verso la sua persona. Un comportamento che oltre a discriminare pesantemente noi come società, non li aiuta  in questo momento buio del loro cammino in campionato, mettendo a repentaglio i rapporti futuri tra società. Mai e poi mai si deve accostare questa società a insulti di tale portata, si farà di tutto se non arrivassero le scuse per difendere nelle sedi opportune tali comportamenti discriminatori. La compagnia Portuale ha sempre portato avanti battaglie contro la discriminazione, ed è attenta a dare un contributo sociale e all’aggregazione. Non permettiamo a nessuno di infangare questi valori”.
Queste le precisazioni della società Maccarese 1934: “Per chiarezza e ci teniamo a farlo, nessuno ha mai accusato la CPC di razzismo, e ce ne guarderemo bene di farlo, noi abbiamo solamente difeso un nostro atleta, che è stato ingiustamente espulso dall’arbitro a fine partita dopo aver ricevuto degli insulti gratuiti da persone non identificate che erano ad assistere all’incontro nella tribuna opposta alle panchine, come potete anche rivedere dalle immagini della partita trasmesse in Tv, cosa che potrebbe purtroppo accadere in qualsiasi campo sportivo. La nostra sportività l’abbiamo dimostrata anche quando il nostro fisioterapista ha prontamente e giustamente soccorso un giocatore della squadra di Civitavecchia al quale era uscita la spalla in uno scontro di gioco, facendolo rientrare prontamente in campo. Ribadiamo da parte della nostra Società, che non intendiamo colpevolizzare la CPC di quanto accaduto e approfittiamo per fare un in bocca al lupo per il proseguo del campionato”.