Come lo scorso anno, davanti ai due ingressi di via Maratea e via Cesenatico vengono scaricati quintali di rifiuti dell’Aia e relativo sversamento di liquami, con tutti i rischi igienico-sanitari del caso.
Uno spettacolo poco edificante ma anche un problema di igiene, visto il cattivo odore dei materiali deperibili lasciati nei sacchetti che con le alte temperature rendono l’aria irrespirabile per i residenti. Che da tempo chiedono il suo trasferimento in un’altra collocazione, una richiesta non semplice da esaudire visto che aree autorizzabili a Fregene non esistono e si correrebbe il rischio di veder sparire l’unica alternativa nel territorio nord al centro di Pesce Luna a Fiumicino.
Ma un regime diverso, una situazione sotto controllo, è una richiesta sacrosanta che però non trova una soluzione, considerato l’assalto dei rifiuti in particolare nel fine settimana.
Sulla vicenda interviene il consigliere comunale Federica Poggio con la sua proposta:
“Da mesi la situazione dell’Isola ecologica di via del Cesenatico a Fregene è insostenibile. I residenti della zona sono costretti a combattere, soprattutto in questo periodo di caldo soffocante, con l’odore nauseante che arriva dalla montagna di immondizia accatastata ai lati dell’Aia e relativo sversamento di liquami, con tutti i rischi igienico-sanitari del caso.
Il comitato spontaneo cittadino di via del Cesenatico da tempo chiede all’amministrazione comunale un incontro per concordare un eventuale trasferimento dell’Isola Ecologica in un luogo più idoneo, meno centrale e più periferico, proponendo di trasformare l’area in un parco giochi. Decisione questa non più rinviabile.
Vero è che la scelta di via del Cesenatico come luogo per ospitare l’Isola Ecologica non è stata presa da questa amministrazione, ma va anche detto che l’Aia doveva essere adibita alla raccolta delle potature e dei materiali ingombranti e, in accordo con l’amministrazione pur con l’avvio del porta a porta, i furgoncini della nettezza urbana, secondo quanto riferiscono i residenti, avrebbero dovuto sversare vetro e rifiuti organici e biodegradabili direttamente nell’impianto di Maccarese. Tutto questo però non è mai avvenuto.
Negli anni la popolazione è cresciuta, le utenze aumentate e la viabilità cambiata diverse volte. L’Aia di via del Cesenatico così com’è non va, non funziona. Le rivoluzioni passano anche dalla condivisione delle decisioni e dal coinvolgimento della città. In questo caso la decisione è stata già presa, manca solo un segnale, quello dell’amministrazione comunale”.