Sono le 3.20 di lunedì notte quando scatta l’allarme. Il primo ad arrivare sul posto è proprio il titolare, Franco Travaglini, il presidente della Pro Loco che abita a un centinaio di metri dal negozio. Arrivato a 20 metri dalla porta del negozio, vede un uomo a volto coperto che con accento straniero gli grida di andarsene e di corsa mentre all’interno si intravedono altre persone, 4 o 5. Travaglini torna di corsa a casa per prendere l’auto con la quale ritorna al negozio, ma della banda di ladri non c’è più alcuna raccia. Il locale è stato svuotato di telefonini, computer e tutte le altre più costose apparecchiature tecnologiche trasportabili. Arrivano subito i Carabinieri di Fregene perlustrano la pineta, nella quale sono scappati aprendosi un varco nella recinzione. Su un tavolo da picnic ci sono tre bottiglie di birra vuote ma i ladri sono chissà dove. È presto per fare un calolo del bottino del furto, rilevante comunque. “Sono deluso e demoralizzato – dice Travaglini – non è più possibile vivere con il terrore quotidiano di subire furti. A questo punto sto seriamente pensando di lasciare Fregene”.
La banda per scardinare le grate del Centro Tim sembra abbia utilizzato gli attrezzi di un cantiere edile che si trova dietro al negozio, per fuggire ha tagliato una parte della recinzione della pineta monumentale. Così a colpo avvenuto si è dileguata tra gli alberi per poi raggiungere una strada secondaria dove li aspettavano altri complici. Le telecamere a circuito chiuso hanno ripreso la scena, ora sono al vaglio delle forze dell’ordine che cercano di trovare riscontri.