Mica male l’idea di partenza di Insalata russa, di Juri Mamin: dalla finestra di un appartamento di San Pietroburgo si gode un panorama davvero particolare, Parigi!  Nella Russia postcomunista le file sono interminabili e i palazzi sbrecciati, mentre le strade lerce vengono percorse da bande di ubriaconi e violenti: si vorrebbe scappare, farla finita con una realtà che continua ad apparire senza futuro, sogno impossibile, ma non per tutti.  A casa di Gorokhov, traffichino di mezza tacca circondato da familiari brutti, cattivi e anche un po’ sporchi, c’è un pertugio magico, che si apre nella stanza fino a poco tempo prima abitata da una vecchina…