laria salata md FREGENE OnLine. Prosegue la rassegna “Cinema per Noi” dell’associazione l’Albero. Venerdì 7 febbraio alle 21.00 nella sala convegni di via del Buttero 3 a Maccarese sarà proiettato il film “L’aria salata” di Alessandro Angelini.

 

Fabio lavora in carcere come educatore. Fronteggia ogni giorno, con le sue belle maniere, i volti segnati e gli scatti d’ira dei detenuti che vanno a colloquio da lui e s’impegna per far loro trovare la strada giusta, che conduca a un permesso o a uno sconto di pena.

Un giorno, un collega gli affida il caso di un tizio che è appena stato trasferito da un altro penitenziario: Luigi Sparti, assassino, dietro le sbarre da venti calendari.

Quello che né il collega né il carcerato sanno è che Sparti (Colangeli) è il padre di Fabio (Pasotti), sparito da decenni nel nulla per scontare la pena, mentre la sua famiglia, fuori, si ritrovava ugualmente condannata a una vita segnata dal suo gesto. Nonostante la sorella Cristina si opponga all’idea di cercare il contatto con quell’uomo, Fabio vuole un padre, per colmare il vuoto del passato ora che si affaccia sulla soglia di una vita adulta e Sparti desidera un figlio, perché questo è il suo modo di immaginare un futuro. Quello che si chiedono a vicenda supera apparentemente le loro forze, perché il vecchio non è un modello d’uomo ma un amaro prodotto del carcere, e il figlio non è pronto ad accettarlo. Però nel momento in cui ci proveranno avranno già vinto, anche se quell’aria salata, che si respira in testa e in coda, suggerisce una circolarità di contenuto che non lascia scampo. Disperato, mai eccessivo, scritto con una semplicità che è raffinato risultato, L’aria salata di Alessandro Angelini è un quadrifoglio autentico in un prato artificiale di copioni redatti in serie per cercare di soddisfare i produttori italiani sempre a caccia di commedie adolescenziali che replichino lo schema di quelle già viste. Il regista viene dal documentario e sa come non edulcorare la realtà per farla arrivare ai nostri occhi carica di cruda umanità; ottimo Giorgio Pasotti, in equilibrio con sentimento su registri diversi, dall’offeso all’arreso all’emozionato; superbo Giorgio Colangeli, fra i migliori interpreti italiani in circolazione.