…e due minuti dopo “i treni viaggiano con ritardi variabili causa treno fermo tra le stazioni di San Pietro ed Aurelia”, pensavano di aver visto tutto! Risultato: tre treni sui sedici in circolazione nei due sensi tra le sette e mezzo e le dieci soppressi, e gli altri che, insieme, sommano cinque ore e un quarto di ritardo. A quel punto, anche la nuvola di fumo che il pomeriggio ha costretto un treno a fermarsi per oltre 10 minuti alle 19 a San Pietro è sembrata quasi normale.

Non sapevano che il peggio doveva ancora arrivare: stamattina alle 8.20 un treno si è fermato in aperta campagna tra Maccarese ed Aurelia a causa di un guasto. Risultato: 400 persone bloccate in aperta campagna ed in piena linea per due ore e quaranta, finché non si è trovato un locomotore che, a sforzo collegato all’elettromotrice in avaria, ha trainato il treno fino ad Aurelia, dove i passeggeri sono stati fatti scendere ed hanno dovuto attendere altri 20 minuti fino all’arrivo del treno successivo (mentre il treno guasto procedeva per San Pietro vuoto!!!). In breve, tre ore e mezzo per 20 chilometri. I treni successivi, grazie anche all’intervento del direttivo del Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord, sono stati deviati per Ponte Galeria accusando ritardi di “solo” 15-30 minuti.

Quanto sta avvenendo in questi giorni è intollerabile. Il Comitato aveva già pronta una lettera per chiedere a Regione e Trenitalia un incontro urgente per sapere quali provvedimenti stessero essi prendendo per porre riparo alle continue soppressioni e ai continui ritardi sulla linea e quali penali siano state comminate in questi tre mesi per tale motivo a Trenitalia. Peraltro, quando si viaggia tutti i giorni su treni con le porte di intercomunicazione legate con lo spago affinché non cadano e con i braccioli dei sedili con i buchi per la ruggine, cosa bisogna aspettarsi a livello di meccanica?

Ma, dopo i fatti di oggi, alle proteste seguirà inevitabilmente un esposto. Non c’è alcuna ragione di “economia” che giustifichi un tale decadimento della qualità. Il Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord non si augura un inasprimento degli animi tale che porti alcuni ad azioni clamorose. Ma perché ciò non avvenga, la palla è nelle mani di Trenitalia, di RFI, della Regione Lazio, del governo centrale. Non certo nelle nostre.

Andrea Ricci

Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord