“Ed è ancora in corso quella contro il megaimpianto a biogas AMA che sembra un pericolo sventato ma manca ancora l’atto finale, e nel frattempo stiamo vivendo l’avvio di una raccolta differenziata porta a porta piena di problemi – si legge nella nota – È di poche settimane fa la notizia che anche il secondo impianto biogas della Maccarese SpA su Viale Maria è acceso da più di un anno, senza che nessuno abbia sentito il bisogno di comunicarlo alla popolazione.
Per di più, tre giorni fa abbiamo scoperto, leggendo la determinazione dirigenziale della Provincia di Roma n. 4891 del 9 settembre, che, mentre noi da oltre un anno ci battiamo per salvare Maccarese ed evitare che diventi il nuovo polo dei rifiuti e dell’energia della capitale, l’impianto di compostaggio di Viale dei Tre Denari da 30.000 t/a di rifiuti umidi, provenienti da Roma, passa ad oltre 100.000. La determina citata autorizza, anzi riautorizza, l’AMA ad utilizzare l’attuale impianto di Maccarese come stazione di trasferenza della frazione organica da raccolta differenziata entro 48 ore per un quantitativo giornaliero non superiore a 360 t/giorno, dal lunedi’ al sabato, per la durata di mesi 9 dal rilascio dell’atto, e fino all’entrata in esercizio del nuovo impianto di compostaggio per il quale AMA S.p.A. ha avviato le procedure autorizzatorie (si tratta del tristemente famoso mega impianto biogas); riautorizzata in quanto esiste un’autorizzazione precedente del 10/12/2012. Nove mesi per arrivare a giugno 2014. Altro che chiusura! Ovviamente nessuno sa nulla, nessuno conosce il contesto in cui e’ nata questa decisione, chi ha valutato gli impatti di 80-100 camion potenziali al giorno che dovrebbero transitare su Viale Tre Denari, chi sa cosa succedera’ al termine di questi 9 mesi (nuova proroga? Rientra in funzione l’impianto? Ritorna in auge il biogas?), chi si prendera’ la briga di verificare se quanto autorizzato possa avvenire nel rispetto dei vincoli posti dalla determina (“le operazioni di trasferenza della frazione organica avvengano all’interno dell’apposita area dotata di sistema di captazione dell’aria e di convogliamento della stessa ai sistemi filtranti autorizzati”), chi si porra’ il problema di verificare che entro le 48 ore il materiale ricevuto sia effettivamente spedito altrove? Ancora piu’ incredibile e’ il fatto che nemmeno si e’ pensato che le scarse 10 tonn/giorno di organico che si raccolgono a Fiumicino, possano essere conferite a questo impianto, invece di continuare a portarle a Pontinia con costi importanti. Così, mentre il comune di Fiumicino, maggioranza ed opposizione in questo caso compatti, sembra dormire sonni profondi e neanche troppo agitati, nonostante i tanti motivi che avrebbe per trascorrere invece notti insonni, gli atti vanno avanti, le autorizzazioni vengono rilasciate e i rifiuti di Roma, quelli organici, arrivano sempre piu’ pesantemente.  Cosa pensa il nostro Comune al riguardo? È stato interpellato dalla provincia di Roma? Era a conoscenza di queste autorizzazioni e proroghe? Quali lavori di ristrutturazione sono stati fatti sull’impianto? O molto semplicemente, mentre Fiumicino continua ad essere il tappeto sotto cui nascondere la polvere, Roma e Ama hanno ordinato e la provincia ha obbedito? Fiumicino si riavvia a diventare una delle tante discariche di Roma che continua a non differenziare nulla?  Anche di questo vogliamo parlare con l’Assessora all’Ambiente e Rifiuti di Fiumicino Roberta Ambrosini che finalmente incontreremo il prossimo 26 settembre. Va bene lavorare per la notte bianca ma sarebbe anche necessario che si lavorasse per fare in modo che la questione dei rifiuti nel nostro comune sia meno nera di quanto appare oggi”.