Così, in attesa di conoscere il 7 marzo la decisione del Tar sui ricorsi presentati da diversi comitati e associazioni ambientaliste su Quadro Alto nel comune di Riano e Corcolle nell’VIII Municipio diRoma e contro l’ipotesi di Pizzo del Prete nel territorio comunale di Fiumicino, la possibilità che i giochi si riaprano è tutt’altro che remota. Lo fa capire lo stesso commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, il prefetto Pecoraro: “Prima di qualsiasi espropriazione e gara dobbiamo appurare l’idoneità dei siti e se non sono idonei dovremo cambiare destinazione”. Lo conferma la presidente Polverini: “L’importante è raggiungere l’obiettivo di individuare nel più breve tempo possibile i siti. Mi pare che i due (Riano e Corcolle) sono in una fase di verifica. Attendiamo”.  A conti fatti, quindi, l’unico risultato certo per far fronte ad grave emergenza è stata la proroga fino a giugno della discarica di Malagrotta. Di recente, a fare un po’ più di chiarezza sulla vicenda dei rifiuti del Lazio è intervenuta la trasmissione “Presa diretta” di Rai Tre, che il 22 gennaio ha dedicato un’intera puntata alla questione, dando un ottimo esempio di come dovrebbe essere inteso il servizio pubblico da parte di una televisione di Stato e fornendo più spunti di riflessione, di cui due di particolare rilievo (e preoccupazione) per il comune di Fiumicino. Il primo riguarda Pizzo del Prete, un’area che tante volte abbiamo descritto per quello che le telecamere di Rai Tre hanno certificato in modo incontrovertibile, ovvero un’area di straordinario valore ambientale e archeologico (stupefacenti le immagini delle grandi tombe etrusche) ed insieme una splendida realtà agricola e produttiva – considerato che si tratta di una delle zone di tutta la Provincia di Roma dove è più alta la concentrazione di allevamenti bovini – che verrebbe completamente stravolta dall’arrivo da una discarica o impianto di smaltimento che dir si voglia.  Il secondo spunto di riflessione è venuto invece dall’incontro che il conduttore della trasmissione, Riccardo Iacona, ha avuto con Manlio Cerroni, non solo nelle vesti di titolare di Malagrotta e della CO.LA.RI. (il Consorzio Laziale Rifiuti) ma soprattutto in quelle di “dominus” ancora incontrastato del settore. E proprio in questa prospettiva, su domanda dell’intervistatore, Cerroni fornisce la sua idea, chiarissima, sulla strada da percorrere: “Poiché non abbiamo più tempo per trovare una soluzione di ricambio, dobbiamo trovare quelli che io chiamo alloggi provvisori, cioè nuove discariche”. A conferma di quanto da noi anticipato nell’ultimo numero di Qui Fiumicino, il servizio prosegue con delle immagini di un paesaggio che Iacona definisce “lunare”, ovvero il sito di Monti dell’Ortaccio. La zona di cave utilizzate per decenni alle spalle della Piana del Sole, amministrativamente comune di Roma ma di fatto a pochi metri in linea d’area dall’aeroporto e da Fiumicino città. Al suo interno per la prima volta viene consentito l’ingresso delle telecamere. “Uno spazio enorme, di 40 ettari e già in parte scavato dalla ruspe. È qui che Cerroni ha proposto al Comune e alla Regione di aprire una nuova discarica”, spiega il servizio. E “l’avvocato” conferma: “Un progetto definito super da tutti i tecnici e che abbiamo proposto dall’ottobre del 2009”. E per quanto potrà andare avanti? “Se si realizzano gli impianti – è la risposta sicura – non ha tempo, sarebbe la soluzione più semplice, economica, più razionale e funzionale, anzi, la sola soluzione”.  Secondo Cerroni nelle discariche ci sono le locande, gli alloggi a due stelle e quello che secondo lui può diventare Monti dell’Ortaccio, “un Excelsior”. Parola di un imprenditore di successo che alla domanda di Iacona se la sua fortuna sia dovuta al fallimento della politica, risponde con prontezza: “ Io non ho mai aspettato il fallimento, semmai ho sempre precorso i tempi della politica”. E se così fosse anche in questo caso, quale futuro attende allora questo territorio?