Presidente, allora sono arrivate le telecamere?

Si, era nei nostri programmi sin dall’inizio e sia pure con qualche ritardo, è stato realizzato anche questo obiettivo. Le telecamere, di ottima fattura, posizionate ai due ingressi di Fregene, controlleranno tutto il traffico in entrata ed in uscita, saranno collegate direttamente ed esclusivamente alla centrale operativa della Polizia Locale di Fiumicino dove saranno monitorate 24 h su 24. Diverranno  operative entro pochi giorni, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni. Tutto questo va considerato come un ulteriore argine alla criminalità organizzata.

Quindi un passo in avanti importante del Consorzio in tema di sicurezza.

Il Consorzio, come Lei sa, non si occupa solo di sicurezza e non sto qui ad elencare quanto realizzato in questi pochi anni. Le cose fatte sono sotto gli occhi di tutti, sicuramente avremmo potuto fare molto di più se avessimo avuto un consenso più ampio. Temo purtroppo che questo delle telecamere sia l’ultimo omaggio che il Consorzio rende alla cittadinanza.

Si spieghi meglio

Il Consorzio Fregene Sicura presenta attualmente un bilancio in passivo. Dovuto al mancato contributo da parte del Comune di Fiumicino negli ultimi anni, ad una diffusa morosità da parte dei Soci e soprattutto è dovuto al mancato decollo del progetto. Negli anni passati, i Consiglieri ed io, abbiamo sopperito alle esigenze economiche del Consorzio con contribuzioni personali che, per eleganza, non sto qui a quantificare ma le assicuro che si tratta di cifre abbastanza importanti. Oggi, con i tempi che corrono, non è opportuno chiedere ulteriori sacrifici economici ai Consiglieri ed anche a me stesso in quanto, a livello personale, rischierei l’interdizione da parte di mia moglie.

Come si spiega il mancato decollo del progetto Consorzio?

Semplificando, i motivi sono soprattutto tre: i “Signori delle Ville” dopo un primo momento di interesse, sono tornati a rinchiudersi nelle proprie dimore per la serie “ho messo l’antifurto molto sofisticato, ho installato l’ultimo modello di telecamere…”.

Ritengo che questo modo di ragionare non sia corretto e spiego il perché. La cosa più importante, secondo noi, è la bonifica del territorio , oltre che della propria casa. Il “birbante” che vuole delinquere, ti aspetta al di fuori della tua bella casa blindata o all’uscita del ristorante. Poi ci metterei la scarsa attenzione da parte delle Istituzioni.

Ma il motivo principale del mancato decollo del nostro progetto è dovuto soprattutto all’inerzia dell’imprenditoria locale che non è mai stata partecipe.

Cosa c’entra l’imprenditoria locale?

Fotografiamo la realtà, senza pregiudizi. L’imprenditoria locale, salvo rare eccezioni, è una imprenditoria abbastanza miope, non lungimirante, molto diffidente, che non ama aprirsi a nuove realtà e si accontenta egoisticamente di curare il proprio orticello,day by day. I termini “fare squadra” , “fare sistema”, “fare gruppo” , qui vengono considerati alla stregua di una eresia. Consideri che a Fregene non esiste un Comitato di quartiere, una Associazione di strada, che la Confcommercio ha delocalizzato i propri uffici per mancanza di iscritti, che i balneari sono divisi in tre o quattro associazioni. Siamo alla sublimazione dell’individualismo. E poi ci sono i “furbetti del quartierino”:  Quelli che non pagano il contributo per le illuminazioni Natalizie, tanto pagano gli altri; Quelli che non si associano al Consorzio, tanto è socio il vicino e la macchina della vigilanza passa anche davanti casa mia; Quelli che lavorano 3 mesi estivi , poi chiudono la baracca e svernano a Sharm, tanto resta aperto il dirimpettaio, ma poi chiude anche il dirimpettaio e se ne va a Malindi, con il risultato finale che a Fregene dal 30 settembre scatta il coprifuoco. E poi ci sono quelli secondo cui non si deve fare nulla, perché alla sicurezza ci deve pensare la Polizia e a tutto il resto ci deve pensare il Comune. Per fortuna non sono tutti così, ci sono delle eccezioni, rare ma ci sono. Ed infine, mi lasci dire, non si può continuare a vivere nel passato: Fellini, la Pineta di Fellini, la Casa di Fellini, il “come eravamo” al Villaggio, Ennio Flaiano, Walter Chiari, la Perla del Tirreno… Tutte cose belle, bei ricordi, ma ora basta. Adesso dobbiamo parlare seriamente del lungomare che non si fa da 20 anni, della qualità del mare, delle promesse quasi mai mantenute da parte dei Politici, delle strade e della convenzione Federici, dei dossi e delle buche, della Pineta chiusa/non chiusa, pericolante/non pericolante (sulla pineta non si capisce mai quale sia la realtà!)  e poi dei piccoli problemi come i cassonetti vecchi e maleodoranti, dell’inciviltà di chi continua a gettare per strada materassi e televisori usati, dell’inciviltà dei giardinieri che riempiono i cassonetti di verde, della mancanza quasi cronica dei Vigili. Vuole che continui Direttore? Signori sveglia, è di questa realtà che dobbiamo discutere, è su questo che ci dobbiamo arrabbiare, ma arrabbiare sul serio o vogliamo continuare a parlare dello Sceicco bianco nella Pineta di Fregene! Per fortuna, in mezzo a tanta negatività, la nuova Pro Loco, targata Vanzina, di cui mi onoro di fare parte, sta affrontando con dedizione e serietà questa valanga di problemi, come al solito tra l’indifferenza e lo scetticismo di molti nostri cari concittadini!

Torniamo al Consorzio Fregene Sicura.

Il Consorzio, se continua questo trend, è destinato prima o poi a concludere la sua bella avventura. Però, siccome siamo cattolici e crediamo nei miracoli, chissà che poi non sarebbe un gran miracolo, basterebbero qualche decina di iscritti in più per proseguire nella nostra “mission impossible”. Comunque vadano le cose, desidero ringraziare pubblicamente gli amici Soci  Fondatori con i quali una sera di maggio, nel 2008, presso lo studio del Notaio Vicini, abbiamo dato vita al Consorzio:

Erasmo Cinque, Giancarlo Cremonesi, Renato Della Valle, Enrico Vanzina ed io siamo  stati i Soci Fondatori. E poi via via, sacrificando tempo e danaro, si sono succeduti i componenti del Consiglio Direttivo: Armando Fabbri, Roberto Raganelli, Angelo Mattiuzzi, Massimo Francioli, Francesco Gravina, Marco Falsarella e scusatemi se dimentico qualcuno. Grazie cari amici, grazie a tutti! Vi ringrazio soprattutto per la lucida follia nel credere che le cose, qui a Fregene, si possono e si devono cambiare.

Come dobbiamo considerare questa intervista? In alcuni momenti ha i toni di un addio. Sarebbe un peccato gettare la spugna proprio ora che alcune questioni cruciali sembrano arrivate ad un punto di svolta.

Il Consorzio è stata una bella iniziativa, però dopo quattro anni occorre una sterzata.

Non si può rimanere attaccati ad idee immobili. Non si può inseguire l’obiettivo di essere i migliori perdenti.

Vogliamo chiudere con una nota positiva?

La nota positiva è che io sono un uomo molto fortunato perché ho la possibilità di vivere a Fregene. E Fregene è il più bel posto del mondo.