A prescindere dalle opere pubbliche che hanno il loro tortuoso percorso, le società ignorano di fatto l’articolo 8 della convenzione che impone loro ordinaria e straordinaria manutenzione delle strade. E se l’attenzione nelle analisi si è sempre concentrata sulle due società del gruppo, Ares 2002 e Imbcap, alle quali spettano per il loro ruolo oneri e onori, bisogna anche aggiungere che non tutti i problemi nascono dalle inadempienze delle società convenzionate. Perché anche alla pubblica amministrazione tocca una buona fetta di oneri. Come quelli che già si evidenziarono all’atto della firma della convenzione. Prima di tutto perchè spetta alla parte pubblica la verifica e il controllo degli impegni stabiliti dal piano urbanistico. Poi, perchè è evidente che il Comune deve fare la sua parte investendo risorse proprie nella riqualificazione di Fregene, cosa che non è stata fatta in questi ultimi 5 anni. Alla firma del nuovo piano urbanistico tra gli addetti ai lavori circolava un dato relativo alla spesa necessaria per completare la sistemazione della località, in particolare strade e marciapiedi, 25 milioni di euro. Cifra che sarebbe dovuta venire fuori per buona parte – 15 milioni di euro – dagli oneri concessori per le nuove cubature, più una parte, per nulla trascurabile, di provenienza dalle casse comunali. Una spesa che il Comune ha più volte promesso di mettere in bilancio suddividendolo in un arco pluriennale ma che non si è poi mai concretizzata in somme realmente accantonate e rese disponibili. E le conseguenze sul piano delle realizzazioni concrete si vedono. Si è proceduto al rifacimento di viale Nettuno e di parte viale della Pineta e di viale Castellamare, c’è ora l’impegno di iniziare i lavori di viale Sestri Levante e, a seguire, di viale Viareggio. Ma l’elenco delle opere è molto più consistente. Fregene non è solo i viali principali, all’appello manca per esempio tutto il reticolato delle strade interne nelle disastrose condizioni che tutti conosciamo. Per la cui sistemazione e successivo passaggio in carico al Comune è indispensabile l’esborso della quota parte spettante alla pubblica amministrazione. Al riguardo, il 24 gennaio di quest’anno venne svolto un sopralluogo alla presenza degli assessori alla Pianificazione Mario Russo e ai Lavori Pubblici Tonino Prete, i dirigenti delle due aree, oltre ai consiglieri comunali Claudio Sabbatini, Massimiliano Graux e Mario Pascone. Ottima iniziativa, ma se poi all’appello mancano i fondi o la volontà necessaria per dare il via agli interventi non si potrà fare altro che programmare un’altro appuntamento destinato anch’esso a rimanere interlocutorio. Non stiamo scoprendo nulla, il Comune per primo è consapevole della situazione, ma ora, finalmente, deve mettere mano alla sua quota parte. Impegni non certo facili da rispettare in momenti di bilanci in crisi. Ma senza oneri non esistono onori, neanche in politica.