Tutto alla presenza anche dei consiglieri del Municipio X di Roma Capitale (Ostia).

“Oggi siamo qui insieme – ha dichiarato il sindaco di Fiumicino Montino – a ragionare su un tema difficile che coinvolge molti livelli istituzionali e operatori di carattere internazionale. Le polemiche infuriano perché intorno all’hub di Fiumicino si giocano molti interessi e posizioni contrastanti. Per questo abbiamo il dovere di essere il più chiari possibile: quest’ordine del giorno esprime una posizione condivisa e impegna due importanti istituzioni a porre in essere una serie di azioni volte alla salvaguardia di Alitalia, dell’aeroporto Leonardo Da Vinci e dei livelli occupazionali che gravitano su di esso. Bisogna creare le condizioni per presentarci a un tavolo di discussione su Alitalia con una compagnia viva, dobbiamo pretendere la capitalizzazione della società, che lo Stato italiano faccia tutto il possibile, per arrivare a una condizione che sia minimale per una ristrutturazione della compagnia, per lo meno a medio termine. Le migliaia di dipendenti che Alitalia ha messo in fuoriuscita pesano per circa il 50% sul territorio del litorale, Fiumicino e Ostia. Poi c’è la questione low-cost; un grande hub come il nostro non può contenere al suo interno grandi compagnie mondiali e low-cost. Per questo credo che la Regione debba scegliere un luogo per creare una nuova Ciampino. In Lombardia abbiamo 4 aeroporti, in Piemonte 2, in Veneto idem. Sia chiaro, noi qui a Fiumicino siamo per l’investimento, ma dentro l’attuale sedime. Ancora attendiamo quanto promesso nel piano del 2000 che prevedeva al Leonardo Da Vinci un nuovo molo che stanno realizzando solo adesso”.

“È la prima volta che si fa un Consiglio congiunto tra Ostia e Fiumicino – ha dichiarato il presidente del Municipio X Tassone – ma a spingerci è la grave situazione che viviamo. Nel X Municipio abbiamo il più alto tasso di disoccupazione di Roma, la crisi Alitalia e la situazione difficile dell’aeroporto hanno ricadute importanti nel nostro territorio, in tanti dal 2008 a oggi hanno perso il loro posto di lavoro. Quando manca il lavoro manca la dignità. Chi ha amministrato Alitalia finora ha fatto cose orribili, ciò è intollerabile, come è intollerabile vedere che la porta d’ingresso della Capitalia d’Italia rischi di essere relegata a porta regionale. Sono convinto che la quarta pista non serva, ma che si debba razionalizzare l’esistente. Tra l’altro, la realizzazione di una quarta pista danneggerebbe aree di primaria importanza per l’agricoltura e l’ambiente. Così come credo possa essere dannoso il trasferimento dei low-cost da Ciampino a Fiumicino. L’aeroporto Leonardo Da Vinci ha tutte le potenzialità per essere un hub internazionale ed è un bene prezioso per tutti noi.”.

“Ci sono momenti in cui è necessario abbandonare gli steccati ideologici, lasciarsi alle spalle le tessere di partito e fermarsi a riflettere sul futuro del territorio e su come combattere questa crisi occupazionale – dichiarano i capigruppo Pdl, William De Vecchis, lista civica Destinazione Futuro, Raffaello Biselli e lista civica Mario Russo, Roberto Merlini – Il documento approvato all’unanimità dal consiglio comunale è frutto di un ragionamento politico a 360 gradi tra maggioranza e opposizione. Le forze politiche di Fiumicino oggi hanno dimostrato che sui grandi temi e sull’occupazione è possibile trovare una via condivisa. Le differenze sullo sviluppo aeroportuale e la questione low cost rimangono, e chiediamo fin da subito che vengano discusse in altra sede insieme agli enti preposti, con la nomina di una commissione composta sia dai membri della maggioranza che della minoranza. Ma oggi c’era l’occupazione da salvaguardare. Un messaggio da lanciare: noi ci siamo. Questo documento deve essere un esempio per tutti i Comuni aeroportuali d’Italia che vivono grazie ad Alitalia. L’ordine del giorno deve travalicare i confini localistici di Fiumicino e Ostia e trasformarsi in un documento unitario dell’Ancai, l’associazione nazionale dei comuni aeroportuali. L’acquisizione di Alitalia da parte di Air France trasformerebbe Fiumicino in un aeroporto regionale e la compagnia di bandiera in una low cost. Ci sono 15mila posti di lavoro a rischio e un indotto enorme. Non si tratta di appiccicare una bandiera italiana agli aerei Alitalia, ma di salvaguardare i posti di lavoro e la dignità delle famiglie italiane”.